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PNRR per la ricerca biomedica in Italia. Al via il 27 aprile secondo bando per potenziare il sistema, oltre 310 milioni di euro stanziati


Finanziamenti per progetti di ricerca su tumori rari e malattie rare, malattie croniche non trasmissibili ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali e progetti volti a colmare il gap tra ricerca e industria (proof of concept)

24 APR - Al via il 27 aprile 2023 il secondo bando, del valore di oltre 310 milioni di euro, per potenziare il sistema della ricerca biomedica in Italia, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e grazie al finanziamento “NextgenerationEu” dell’Unione europea. Ad annunciarlo il ministero della Salute. Si tratta di un secondo bando, emanato dal dicastero per finanziare proposte progettuali di ricerca legate all’investimento '2.1 - Valorizzazione e potenzialmento della ricerca biomedica del SSN'.

Per raggiungere milestone e target del PNRR, ottimizzando tempi e ricadute sul Servizio Sanitario Nazionale, sono stati, infatti, previsti due bandi per la ricerca biomedica. Il primo si è già concluso il 28 ottobre 2022 con la pubblicazione della graduatoria definitiva. Entrambi i bandi hanno a oggetto la presentazione di proposte progettuali di ricerca le cui caratteristiche sono riconducibili a quelle previste nel Regolamento (UE) 2021/695 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 aprile 2021, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa. L’inizio della seconda procedura concorsuale è fissato per il giorno 27 aprile 2023.

Nel secondo bando, le tematiche e i relativi fondi sono stati così ripartititi: Possono presentare progetti, di durata biennale: In accordo con i principi trasversali del PNRR su giovani, parità di genere, riduzione del divario di cittadinanza, i progetti devono rispettare, tra gli altri, i seguenti criteri previsti nel bando: assegnare almeno il 40% del finanziamento richiesto a soggetti attuatori che hanno una stabile organizzazione delle attività di ricerca nel Mezzogiorno; garantire almeno il 30% di ricercatrici collaboratrici principali; rispettare le quote per i giovani ricercatori (età inferiore ai 40 anni) previste dal bando, sia per il personale con rapporto di lavoro già in essere, sia per i giovani ricercatori da assumere. Il bando disciplina dettagliatamente anche la procedura di valutazione delle proposte progettuali, che prevede una prima selezione preliminare riguardante il gruppo di ricerca e successivamente una fase di valutazione per peer review e di audit delle proposte medesime. Come indicato, il bando è relativo all’investimento 2.1 'Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN' - Componente 2 'Innovazione ricerca e digitalizzazione del SSN' nell’ambito della Missione 6 Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

24 aprile 2023
© Riproduzione riservata

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