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Tutela del lavoro per i malati oncologici o di altre patologie invalidanti. Per la Favo è opportuna una legge delega


Lo hanno sostenuto oggi in audizione all’XI Commissione della Camera il presidente e il segretario generale della Federazione che raccoglie diverse associazioni di malati oncologici. La Favo ha proposto anche una serie di ulteriori garanzie da aggiungere al quadro delineato finora dalle diverse proposte di legge in materia già presentate.

27 GIU -

“Lo strumento della Proposta di Legge Delega al Governo per la revisione ed il riordino della disciplina della tutela del lavoro per i malati oncologici o di altre patologie invalidanti appare il più indicato per una materia che richiede un esame approfondito e complessivo che si concluda con la definizione di forme innovative e coordinate di soluzioni normative adeguate all’evoluzione medico scientifica in materia di disabilità derivante da malattie gravi croniche o ingravescenti”.

Così la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) oggi in audizione alla Camera sulle sulle proposte di legge C. 153 Serracchiani, C. 202 Comaroli, C. 844 Gatta e C. 1128 Rizzetto e Lucaselli recanti disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.

Per la Favo, rappresentata dal presidente Francesco De Lorenzo e dal segretario generale Elisabetta Iannelli, “gli strumenti di tutela indicati nei diversi PDL sono certamente idonei a garantire in concreto la piena ed effettiva inclusione dei lavoratori subordinati pubblici e privati malati di cancro”, come è “apprezzabile l’intento di introdurre e rinforzare forme di sostegno per i lavoratori con P. IVA per i quali la diagnosi ed i trattamenti oncologici rappresenta un evento che pone a forte rischio la prosecuzione dell’attività lavorativa e che può essere causa di impoverimento e marginalizzazione sociale”.


Ma per la Favo, al fine di completare il quadro delle tutele sarebbe comunque opportuno inserire nelle PDL ulteriori elementi che ha espressamente indicato in un documento lasciato all’attenzione dei parlamentari della XI Commissione (Lavoro pubblico e privato):

- semplificazione burocratica della certificazione della patologia oncologica per la fruizione dei benefici economici e giuridici e di tutela del lavoro, utilizzando la esenzione per patologia 048 od il certificato specialistico oncologico telematico che dà avvio alla procedura INPS di accertamento della disabilità oncologica (invalidità ed handicap)

- rendere omogeneo il periodo di comporto per tutti i lavoratori dipendenti ed equiparare lavoratori privati e pubblici

- obbligo per il datore di lavoro di comunicare al lavoratore, con almeno trenta giorni di anticipo sulla scadenza, che il periodo di comporto sta per scadere

- previsione di un periodo di “comporto lungo” indennizzato e coperto da contribuzione previdenziale (aggiuntivo rispetto al periodo di comporto ordinario) per tutti i lavoratori subordinati pubblici e privati affetti da patologie oncologiche, croniche o ingravescenti, sottoposti a terapie salvavita

- previsione di forme di contribuzione figurativa nei periodi di aspettativa non retribuita finalizzata alla mera conservazione del posto di lavoro

- esclusione, per tutti i lavoratori pubblici e privati, dal computo del periodo di comporto dei giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital per terapie salvavita e dei giorni di assenza dovuti agli effetti collaterali di dette terapie

- previsione esplicita del divieto di lavoro in orario notturno per i lavoratori malati (in analogia a quanto attualmente previsto per i caregiver di persone con handicap grave (Art. 53, D. lgs. 151/2001 e D. lgs. 66/2003)

- revisione del congedo retribuito di 30 (o 45 come indicato nei PDL in esame) giorni lavorativi all’anno per cure agli invalidi (con invalidità superiore al 50%) regolato dall'art. 7 del dlgs 119/2011 (attualmente a carico del datore di lavoro e riconosciuto per le cure mediche connesse con lo stato di invalidità): l'onere andrebbe tolto alla parte datoriale e posto a carico dell'Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e il congedo dovrebbe essere reso fruibile anche per visite, esami e terapie di tipo riabilitativo.

- previsione dell’equiparazione dei giorni di assenza per visite specialistiche, per esami diagnostici anche di sorveglianza attiva e di follow up, e per trattamenti riabilitativi ai giorni di assenza per malattia

- aumento del periodo previsto per il riconoscimento dell’indennità di malattia per i lavoratori autonomi affetti da patologie oncologiche e iscritti alla Gestione separata INPS

- previsione di un atto di indirizzo alle casse di previdenza ordinistiche delle libere professioni affinché garantiscano in modo omogeneo interventi minimi a sostegno del reddito professionale (indennità di malattia, bonus straordinari ai liberi professionisti malati o caregiver, decontribuzioni previdenziali temporanee e contributi figurativi a carico dello Stato in analogia ai dipendenti[1]) in caso di malattia oncologica o di altra grave patologia.

- coordinamento delle norme di tutela dei lavoratori caregiver di malati oncologici o di altri gravi patologie (congedi e permessi retribuiti, scelta sede di lavoro e divieto di trasferimento, divieto di lavoro notturno, ferie e permessi solidali, priorità nella trasformazione in part-time)

- esplicita previsione del coinvolgimento delle associazioni dei pazienti e di volontariato oncologico nelle attività di approfondimento ed istruttoria governativa e/o parlamentare al fine di individuare le soluzioni più idonee e valorizzazione del ruolo delle associazioni nell’informazione ai malati e caregiver sui rispettivi diritti sul lavoro, in analogia a quanto già previsto ed utilmente sperimentato in altri contesti ed in particolare in sanità già da tempo come sancito dall’art. 14, d.lgs. 502/1992 e confermato dalla Riforma operata dal d.lgs. 19 giugno 1999, n. 229 fino ad arrivare più di recente, ad esempio, nel contesto del governo delle Reti oncologiche all’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2019 con cui è stato approvato il documento “Revisione delle Linee Guida organizzative e delle raccomandazioni per la Rete Oncologica che integra l’attività ospedaliera per acuti e post acuti con l’attività territoriale” che ha ulteriormente valorizzato il contributo del non profit.

“È urgente e necessario che sanità, assistenza e previdenza collaborino, non solo per restituire ai malati oncologici la serenità che ha un impatto sulla qualità della vita e sulla prognosi, ma anche per il benessere sociale ed economico del paese. Ciò per ragioni di politica sanitaria e non solo perché, se una parte così numerosa della popolazione attiva viene ad essere esclusa dal lavoro a seguito della malattia, si verifica un effetto negativo direttamente correlato al PIL”, ha concluso la Favo nella sua audizione.



27 giugno 2023
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