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Ministero, Aifa e Iss lanciano allarme su antibiotico resistenza: “Italia maglia nera, ogni anno 11 mila morti. È una pandemia silente”. Arriva campagna di comunicazione


Schillaci: “La promozione di un uso appropriato degli antibiotici è un obiettivo che si può raggiungere solo investendo sull'empowerment dei cittadini, sensibilizzando sull'importanza di affidarsi al medico di medicina generale, che garantisce l'appropriatezza alle prescrizioni”. La campagna prevede uno spot con testimonial la giornalista e conduttrice Tv Francesca Fagnani. LE FAQ SU ANTIBIOTICO RESISTENZA

17 NOV -

“La resistenza antimicrobica e in particolare l’antibioticoresistenza è oggi considerata una delle principali minacce per la sanità pubblica a livello globale. L’uso eccessivo e improprio di antibiotici in ambito umano, veterinario e zootecnico, insieme alla diffusione purtroppo ancora elevata dalle infezioni correlate all’assistenza sanitaria, sono i principali fattori alla base dello sviluppo dell’antimicrobicoresistenza. Le infezioni resistenti ai farmaci antimicrobici provocano ogni anno oltre 35.000 decessi nelle Nazioni europee e purtroppo circa un terzo di questi decessi avviene in Italia. Secondo gli ultimi dati Aifa, nel 2022 registriamo una ripresa dei consumi degli antibiotici sistemici con un +24, % rispetto al 2021. E voglio ringraziare Aifa per questo monitoraggio che per noi è fondamentale per individuare le aree dove intervenire per arginare questo fenomeno”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aprendo a Roma il Convegno per la Giornata Europea e Settimana Mondiale per l`uso prudente degli antibiotici dove è stata lanciata anche una nuova campagna di comunicazione che prevede uno spot con testimonial la giornalista e conduttrice Tv Francesca Fagnani.

“Ancora – ha evidenziato -, dai dati della Tessera Sanitaria si stima che nel 2022, tre persone su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con livelli d’uso più elevati nei bambini fino a 4 anni di età e nelle persone con più di 75 anni. Questo fa capire quanto sia urgente promuovere un uso appropriato degli antibiotici, facendo leva sulla corretta informazione, sulla responsabilità individuale e sul miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva. Fare passi in avanti in questa battaglia è essenziale anche per la sostenibilità del sistema. Non vorrei usare troppi dati, ma credo che sia utile ricordare che l’Ocse ha stimato che, se le attuali tendenze non cambieranno, nei Paesi del G7, fra il 2015 e il 2050, il trattamento delle infezioni resistenti si sarà tradotto in media in una spesa straordinaria, ogni anno, di circa 7 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più e l’Italia contribuirà a questo calcolo con circa 1,3 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più ogni anno. Sempre secondo l’Ocse, in assenza di nuove politiche di sanità pubblica, nell’Ue nel 2035 una infezione su tre sarà resistente agli antibiotici”.

“Su questo – ha ricordato - l’Italia ha già messo in campo un forte impegno, che va in questa direzione, attraverso il Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-resistenza 2022-2025. Come sapete, i tre pilastri del PNCAR sono la sorveglianza, la prevenzione delle infezioni e l’uso corretto degli antibiotici. Per garantire che il governo del Piano sia efficace e in linea con i principi del Piano Nazionale della Prevenzione 2020 – 2025, sono stati istituiti una Cabina di regia, nel maggio scorso e il Gruppo Tecnico di Coordinamento, necessario all’attuazione del Piano, con 13 gruppi di lavoro tematici. La strategia che seguiamo è articolata su più fronti. Tra questi, c’è il rafforzamento della prevenzione e della sorveglianza delle Infezioni Correlate all’Assistenza in ambito ospedaliero e comunitario. Per contrastarle è fondamentale ridurre il numero complessivo delle infezioni, anche puntando ovviamente sulle vaccinazioni. A tale riguardo siamo impegnati sia nella promozione attiva delle vaccinazioni che nel sostegno allo sviluppo di vaccini contro ceppi batterici resistenti”.

“Però – ha sottolineato - credo che un ruolo fondamentale spetti all’innovazione e alla ricerca, in ogni ambito: nella prevenzione, nella diagnosi e nella terapia delle infezioni resistenti agli antibiotici. Fattore irrinunciabile è poi una formazione adeguata degli operatori sanitari. È importante che i programmi di formazione continua e i curricula includano anche una formazione intersettoriale obbligatoria sulla prevenzione e controllo delle infezioni, sui rischi ambientali e sulla biosicurezza che sono tutti associati all'antimicrobico resistenza. Su questo obiettivo è concentrato il Piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere che stiamo portando avanti nell’ambito del PNRR. L’altro grande tema che ho citato all’inizio è la promozione di un uso appropriato degli antibiotici, un obiettivo che si può raggiungere solo investendo sull’empowerment del cittadino, sensibilizzandolo - come facciamo con questo spot - sull’importanza di affidarsi al Medico di Medicina Generale che nell’ambito di un’alleanza terapeutica garantisce appropriatezza delle prescrizioni”.

“C’è bisogno, però, e lo sappiamo, di un’accelerazione. In questa partita così importante per la salute pubblica e per il futuro del nostro sistema sanitario, dobbiamo avere tutti lo stesso obiettivo e fare ognuno la propria parte con il massimo sforzo”, ha concluso.


"L'antibiotico-resistenza supererà in decessi quelli del cancro, è una pandemia silente". A lanciare l'allarme è Giorgio Palù, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa, nel suo intervento.

Le parole chiave secondo Palù nella lotta ai 'super bug' sono "l'accessibilità, la prevenzione, la diagnosi e la terapia", ma è dagli anni '90 che "non abbiamo nuovi antibiotici e l'industria è concentrata sulla pillola 'blockbuster' più che su terapie per 3-5 giorni". Il futuro? "Si può pensare a creare vaccini e anticorpi monoclonali", suggerisce. Uno strumento importante sarà "l'intelligenza artificiale, le società scientifiche stanno lavorando per una piattaforma che possa fare predittiva", conclude.

"Ogni anno in Italia si registrano 11mila morti per antibiotico-resistenza. Occorre quindi individuare sempre nuove molecole e antibiotici. il ministero della Salute si è impegnato nei prossimi anni con il Piano sull'antibiotico-resistenza, molto dettagliato. L'Istituto superiore di sanità supporta le regioni, il ministero, le istituzioni con la sorveglianza e con i suoi laboratori per la caratterizzazione dei patogeni e aiuta ad affrontare il problema con la ricerca di base applicata. In questo modo completa in maniera efficace la grande azione che il Paese sta facendo. Il 20 novembre ci sarà all'Iss un evento di sensibilizzazione sull'antibiotico resistenza, un'occasione per aumentare la consapevolezza sugli operatori sanitari". Ha detto il commissario straordinario dell'Iss, Rocco Bellantone, nel suo intervento.







17 novembre 2023
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