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Fespa: “Ancora qualche ombra e importanti nodi da sciogliere”


12 GIU - “Ieri si è svolto un secondo incontro interlocutorio con la Sisac che ha presentato una rivisitazione della bozza in parte gia’ esaminata lo scorso 15 maggio. Nella bozza risultano sia modifiche concordate riguardanti la parte normativa del precedente accordo del 2015, sia modifiche strutturali riguardanti la parte economica cosi come più volte preannunciato. In realtà c’è stata una revisione un po’ più ampia di alcune parti dell’articolato che non si sarebbe potuta avere se ci si fosse fermati solamente alla redistribuzione delle risorse che mancavano per la parte economica”. È quanto riporta Fespa in una nota.
 
“Lo stesso Coordinatore della SISAC, Antonio Maritati – prosegue la nota -  ha definito questa ipotesi di accordo “un vero e proprio tagliando” che arriva a distanza di quattro anni dalla firma del precedente ACN, periodo di trattativa questo abbastanza lungo che ha coinvolto tutta l’area convenzionata (medicina generale e pediatria di libera scelta e specialistica ambulatoriale) e di cui si è approfittato per integrare e per risolvere quelle criticità - riconosciute anche dalla stessa parte pubblica - che l’accordo del 2015 aveva determinato”.
 
I punti salienti, in parte già concordati e quindi in via di definizione nell’ipotesi di accordo hanno riguardato:
 
- Integrazione dell’Accordo dello scorso anno che diventa parte integrante dell’accordo per il triennio 2016-2018;
 
- Riconoscimento e quindi inserimento di tutti gli arretrati del 2018, nonché degli incrementi del 2019, fermatisi all’anno 2017;
 
- Previsione dei fondi della contrattazione decentrata;
Monitoraggio degli AIR;
 
- Istituzione di graduatorie di “disponibilità aziendale”;
 
- Possibilità del frazionamento orario, purché finalizzato al completamento orario dello Specialista Ambulatoriale, del Medico Veterinario e delle altre Professioni Sanitarie;
 
- Prevista la procedura per la presentazione di domanda telematica per l’accesso alle graduatorie della Specialistica Ambulatoriale;
 
- Possibilità d’incarico per coloro i quali, hanno acquisito il titolo di specializzazione dopo la scadenza del termine ultimo per la presentazione della domanda ai fini dell’inserimento nelle graduatorie, così come già concordato per la Medicina Generale e per la Pediatria di Libera Scelta;
 
- Possibilità di esperire la mobilità interaziendale prima di assegnare diversamente nuovi incarichi;
 
- Estensione dei benefici della legge 104/92 anche agli stessi specialisti portatori di handicap;  
 
- Possibilità di assegnazione ad altra attività compatibile, in caso di inidoneità temporanea dello specialista;  
 
- Presenza obbligatoria di uno Specialista Ambulatoriale, di un Medico Veterinario e/o delle altre Professioni Sanitarie previste nell’accordo nelle UPD;
 
- Sviluppo di attività specifiche volte a favorire l’integrazione delle attività specialistiche con le forme organizzative della medicina generale e della pediatria di libera scelta;
 
- Mantenuto l’impegno - preso dal tavolo tutto - della determinazione dei fondi contrattuali per la parte variabile del compenso dei Medici Veterinari;
 
- Istituzione del compenso del servizio esclusivo del rapporto convenzionale;  
 
- L’istituzione della APP - Anticipo della Prestazione Previdenziale a carico di EMPAM;  
 
- Adeguamento degli elenchi delle specializzazioni come da DM del 23 marzo 2018;
Altra questione, che resta ancora aperta - ma ampiamente affrontata al tavolo attraverso un dibattito abbastanza acceso – è la necessita di iniziare un percorso di perequazione anche per tutte le altre categorie professionali (biologi, chimici e psicologi) previste nell’accordo; nello specifico, si è discusso ampiamente del profilo giuridico del biologo e del significato che esso assume - nonostante una mancata equiparazione della quota oraria rispetto allo specialista ambulatoriale avente identiche mansioni -, non solo nel ruolo, ma anche e soprattutto nelle competenze e nelle responsabilità nell'ambito del SSN. 
 
“Numerosi quindi - secondo Marcello Di Franco Presidente Nazionale P.T. - i passi in avanti, anche se esistono nodi importanti ancora da sciogliere come quelli sulla irricevibile proposta avanzata dalla SISAC, relativamente alla rappresentatività che prevede, a loro dire, uno sbarramento con una percentuale del 5% anche per le contrattazioni decentrate.
 
FESPA ritiene che: “la sola rappresentatività nazionale, costituisce di per se titolo per contrattare a tutti i livelli decentrati”.
 
Su quest’ultima questione avverte il Presidente Nazionale FESPA, “Si corre il rischio di dover trascinare questa coda contrattuale ancora per mesi.”
 
“Il prossimo incontro - conclude Di Franco – è previsto per l’ultima settimana di giugno, siamo fiduciosi e auspichiamo che si possa arrivare alla firma quanto prima”.

12 giugno 2019
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