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Assistenti sanitari. Dopo il 1° Congresso nazionale, oggi la Giornata dedicata alla professione


Al centro del Congresso temi quali la prevenzione territoriale, come strumento imprescindibile della medicina di prossimità, e come le azioni degli Assistenti sanitari siano cambiate dopo la pandemia da COVID-19. All’interno delle relazioni congressuali si è fatto ricorso alle nuove sfide vaccinali, come strumento preventivo per il benessere della popolazione. E oggi si ricorda il 21 novembre 1986 e la Carta di Ottawa per la promozione della salute i cui indirizzi sono ancora attuali per perseguire gli obiettivi di salute degli individui e delle comunità.

21 NOV -

La Commissione di albo nazionale degli Assistenti sanitari, a conclusione del suo Primo Congresso nazionale svoltosi a Roma lo scorso 19 novembre, celebra oggi la Giornata nazionale degli Assistenti sanitari.

La scelta della data del 21 novembre, ricorda l'omologa data del 1986, quando, dopo l’assise della prima conferenza internazionale per la salute in Canada a Ottawa, fu emanato il documento per la promozione della salute i cui indirizzi sono ancora attuali per perseguire gli obiettivi di salute degli individui e delle comunità.

L’evento, dal titolo “Orizzonti paralleli di prevenzione” che ha visto la partecipazione di 200 Assistenti sanitari provenienti da tutte le regioni, ha evidenziato gli ambiti della prevenzione del futuro nei documenti di indirizzo per la riforma sanitaria territoriale post pandemia, nei documenti di indirizzo del PNRR e il DM 77/2022.

“La prevenzione è indispensabile per garantire la salute ed il benessere dei cittadini, ed è in questo contesto che si inseriscono gli Assistenti sanitari. La nostra posizione a favore dei vaccini, compresi quelli anti SARS-CoV-2, è ferma perché, come è stato dimostrato, hanno evitato ricoveri, forme gravi della malattia e tanti morti: hanno parlato e stanno parlando i numeri. Tale posizione è assunta anche per aderire ai valori della nostra Costituzione etica”, è il commento di Teresa Calandra, Presidente della FNO, intervenuta al Congresso.

“Dobbiamo saper cogliere l’innovazione e la messa a disposizione dei nuovi strumenti e nuovi luoghi di fare prevenzione a cominciare dalla digitalizzazione, all’utilizzo di nuovi vaccini per la difesa primaria delle malattie infettive e diffusive, che in questa pandemia hanno dimostrato ancora una volta la loro utilità”, ha dichiarato Maria Cavallo, Presidente della Commissione di albo nazionale degli Assistenti sanitari.

Al centro del Congresso temi quali la prevenzione territoriale, come strumento imprescindibile della medicina di prossimità, e come le azioni degli Assistenti sanitari siano cambiate dopo la pandemia da COVID-19. All’interno delle relazioni congressuali si è fatto ricorso alle nuove sfide vaccinali, come strumento preventivo per il benessere della popolazione.

La giornata è stata arricchita dalle relazioni di Assistenti sanitari, che hanno presentato le loro esperienze lavorative toccando gli ambiti di intervento della professione, entro cui esprimono il proprio core competence e i servizi da essi presidiati: università, servizi e dipartimenti di igiene e sanità pubblica, scuole, centri vaccinali, centri di educazione e promozione della salute.

“La ricchezza di questa giornata di lavoro è stata dedicata alla professione che svolgiamo con orgoglio e dedizione, così come avrebbero voluto i nostri colleghi del passato, un passato che ci appartiene e ci proietta verso il futuro, e che noi vogliamo lasciare alla storia della professione e che segnerà il grande cambiamento. I lavori del Congresso devono continuare in questo solco, per le altre sfide attendono la professione”, sottolinea una nota dell'Albo.



21 novembre 2022
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