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Enpam: Aumento Quota A, ecco perché in realtà è un vantaggio per gli iscritti

di Chiara Stella Scarano

In base al sistema contributivo in vigore dal 2012, a contributi maggiori corrisponderà una pensione più alta.

08 MAG -

Il maxi pensionamento progressivo di questi ultimi anni ha avuto la conseguenza di imporre una riforma del contributo minimo di Quota A, che dal prossimo anno sarà incrementato. La revisione è stata ratificata, con 164 voti favorevoli e 6 contrari, durante l’Assemblea nazionale Enpam riunitasi lo scorso 29 aprile per l’approvazione del bilancio consuntivo 2022, e prevede, per quanto riguarda il versamento, una rivalutazione annua che dall’1,5% passa al 3% e che si sommerà al 100% del tasso d’inflazione invece che al 75 per cento%.

Le cause dell’aumento della Quota A

Come spiegato sulla pagina Enpam, le condizioni demografiche ed economiche che hanno indotto l’Enpam a rivedere gli importi del contributo minimo per tutti i medici e i dentisti sono state illustrate nel corso dell’Assemblea nazionale dello scorso novembre e comunicate a tutti gli iscritti attraverso il Giornale della previdenza dei medici e degli odontoiatri. Solo nell’ultimo anno i nuovi pensionati di Quota A sono stati 10.618, ed il numero totale di contribuenti attivi è diminuito di 3.148 camici bianchi. Una tendenza già consolidata negli ultimi anni, sottolinea ancora l’Enpam, caratterizzati dal massiccio e progressivo ricorso al pensionamento della generazione del baby-boom, che è stata solo in parte compensata dall’ingresso di nuove leve. Un dato importante riguarda anche la distribuzione anagrafica: se rispetto a 10 anni fa il numero dei contribuenti Enpam di Quota A è cresciuto del 3%, è vero anche che c’è stato un calo del 6% dei professionisti over 40, vale a dire coloro che versano il contributo di importo più alto.

Un tesoretto più ricco per il futuro (e tanti altri vantaggi)

Veniamo alle buone notizie: come ricorda Enpam, la Quota A non è una tassa ma un contributo che ogni professionista accantona formando un tesoretto previdenziale che aumenta in proporzione ai versamenti fatti. Per cui, in base al metodo contributivo, maggiori sono i contributi versati maggiore sarà la pensione. Di conseguenza, l’aumento della Quota A si potrà leggere come un maggior risparmio e non come una maggiore spesa. Fermo restando che i benefici della Quota A non riguardano solo la pensione, ma una serie di prerogative e prestazioni di welfare che vengono garantite a tutti gli iscritti senza costi aggiuntivi, tra cui mutui per i giovani, sussidi in caso di difficoltà o in caso di calamità naturali, assicurazione gratuita per long term care, e tanto altro.

Chiara Stella Scarano



08 maggio 2023
© Riproduzione riservata

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