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Riforma colpa medica. “No a scelta periti senza conoscenza pratica”. L'invito degli oculisti Siso


“Bene la proposta del ministro Schillaci di depenalizzazione della colpa medica” sostengono gli specialisti che reclamano  anche il rispetto della Legge Gelli sull’affidamento della consulenza tecnica a esperti di settore nei procedimenti in tema di responsabilità professionale: “Chiediamo nullità delle consulenze in violazione delle norme"

17 MAG -

“Apprezziamo e rilanciamo con forza la proposta del ministro della Salute, Orazio Schillaci, di giungere dopo 6 anni alla depenalizzazione della colpa medica. Un provvedimento ormai non più procrastinabile per evitare che i medici continuino ad essere inondati di cause penali e civili e che per questo siano spinti verso la “medicina difensiva”, cioè l’eccesso di prescrizioni ed esami, spesso inutili, che ingolfa le strutture sanitarie e aumenta le liste d’attesa per il timore di incorrere in controversie legali”.

Così Teresio Avitabile, presidente della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (Siso) e Ordinario di Malattie dell’Apparato Visivo all’Università di Catania.

I numeri, del resto parlano chiaro. Secondo i dati dell’Anaao-Assomed, ogni anno in Italia vengono intentate 35.600 nuove azioni legali che, nella maggior parte dei casi si traducono in un nulla di fatto. L’impatto della medicina difensiva è inoltre stimato in circa 10 miliardi di euro l’anno.

“Come tutti i medici anche gli oculisti possono essere soggetti a denunce da parte dei pazienti. Sebbene in Italia l’oftalmologia sia tra le specialità meno coinvolte nelle richieste di risarcimento del danno per errori chirurgici, anche grazie ai progressi tecnologici e terapeutici” dichiara Avitabile. Infatti, secondo l’analisi dell’ultimo Report MedMal Marsh, che ha preso in esame 81 strutture sanitarie pubbliche, registrando i sinistri tra il 2004 e il 2021, l’oculistica si colloca al settimo posto nella classifica delle specialità con il 2,41% di richieste di risarcimento, confermandosi tra quelle meno a rischio e, anzi, registrando un leggero decremento rispetto al dato del 2,6% del precedente Report.

Un altro passo fondamentale da compiere in tema di responsabilità professionale è la corretta applicazione dell’art. 15 della legge Gelli sull‘affidamento della consulenza tecnica. “Reclamiamo da tempo maggiore attenzione da parte dei magistrati nella scelta dei consulenti e dei periti, affinché il collegio preveda anche esperti di settore con conoscenza pratica dell’oggetto del giudizio – rimarca con forza Avitabile - troppo spesso, infatti, si crea un intollerabile divario tra verità scientifica e verità processuale che rischia di danneggiare non soltanto il professionista, ma anche i pazienti stessi. Ben venga, dunque, un Tavolo di confronto con le istituzioni per un nuovo intervento normativo che faccia discendere dalla violazione dell’art.15 della Legge Gelli la nullità della consulenza”, conclude Avitabile.



17 maggio 2023
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