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Scadenza triennio Ecm. Pateri (Fnopi): “Non ci saranno altre proroghe. Infermieri certificabili devono arrivare al 100%”

di Arnaldo Iodice

Intervista al tesoriere della Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche: “A un certo punto si dovrà arrivare per forza a sanzionare chi non dovesse mettersi in regola ma noi faremo di tutto, con una modalità proattiva, affinché chiunque venga messo nelle condizioni di poter raggiungere l'obiettivo della certificabilità”.

31 OTT -

A poche settimane dalla scadenza dell'anno di proroga assegnato agli operatori sanitari per completare il loro fabbisogno formativo ECM nel triennio 2020-2022, ci sono importanti novità riguardo alla formazione continua in medicina. In una recente intervista, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che "non ci saranno ulteriori proroghe" e si è impegnato a mettere in atto tutte le misure necessarie per incoraggiare i professionisti del settore a partecipare ai corsi di formazione ECM. Il principale obiettivo di questa nuova direzione è evitare le "sanzioni previste dalla legge", che potrebbero addirittura comportare la sospensione dell'esercizio della professione.

In aggiunta, la nuova Commissione nazionale per la formazione continua in medicina si è insediata ufficialmente al Ministero della Salute. In questo contesto, è stata enfatizzata l'importanza cruciale della formazione ECM, in linea con quanto dichiarato dal ministro Schillaci.

Infine, va sottolineato che l’ultimo decreto Milleproroghe ha introdotto i crediti compensativi destinati ai professionisti che, nei trienni 2014-2016 e 2017-2019, non sono riusciti a accumulare il numero necessario di crediti per soddisfare le proprie esigenze formative. Questa misura offre loro l'opportunità di regolarizzare la propria situazione e di conformarsi ai requisiti formativi richiesti.

Sull’argomento abbiamo intervistato il tesoriere della Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (FNOPI) e membro della Commissione ECM, Pierpaolo Pateri. Da un recente report diffuso dall’Associazione di provider Formazione nella Sanità, gli infermieri sono risultati (insieme a medici ed odontoiatri), i professionisti sanitari più virtuosi e attenti alla propria formazione.

Torna a riunirsi la commissione nazionale ECM. La linea di indirizzo data dal ministro Schillaci è stata chiara: tutti i professionisti sono invitati a mettersi in regola entro il 31 dicembre per evitare sanzioni perché non ci saranno altre proroghe. Si lavora in questa direzione?

Sicuramente sì, abbiamo condiviso la prima impostazione del ministro, che era un riconoscimento ai professionisti dopo la pandemia, ma adesso è arrivato finalmente il momento di pensare a quello che è il messaggio che è venuto fuori anche oggi forte e chiaro. Renderemo ancora più chiaro che non ci saranno altre proroghe. Lavoreremo anche come FNOPI in questo senso per chiarire ulteriormente il concetto, in modo tale che venga recepito dai nostri professionisti, soprattutto perché si arrivi al raggiungimento della conclusione del triennio in corso nel miglior modo possibile, soprattutto con un'altissima percentuale di professionisti certificabili.

Si osserva un significativo aumento di fruizioni di corsi da parte di tanti colleghi, a conferma dell’importanza assunta dalla formazione continua ma il gap per mettersi in regola resta ancora molto ampio. Eppure, ci sono le opportunità per farlo…

Le opportunità ci sono, vengono offerte degli organi delle Federazioni e dal mercato. Ci sono offerte molto varie e disponibili per tutti. Crediamo che il gap si debba comunque annullare, e dunque parliamo di percentuali che devono avvicinarsi al 100%. A un certo punto si dovrà arrivare per forza anche a sanzionare chi non dovesse mettersi in regola ma noi faremo di tutto, con una modalità proattiva, affinché chiunque venga messo nelle condizioni di poter raggiungere l'obiettivo della certificabilità.

Altro punto molto importante è l’imminente approvazione dei decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco sulla responsabilità professionale degli esercenti la professione sanitaria, che daranno piena attuazione alla norma che lega l’assolvimento dell’obbligo ECM nella misura del 70% dei crediti raccolti all’efficacia della copertura assicurativa. I professionisti che non raggiungeranno questa percentuale nel triennio 2023-2025 non potranno insomma accedere alla copertura assicurativa e quindi si troveranno scoperti dalla protezione in caso di contenzioso a loro carico.

È una leva importante, sicuramente. Il testo può essere migliorato ma anche così ci permette di poter intraprendere una strada che è l'unica possibile, tenendo conto che per poter prevenire il rischio c'è bisogno di competenza, ma anche di aggiornamento continuo. Quindi è chiaro che l'unica strada percorribile è l'aggiornamento continuo nell'ambito dell’ECM.

Arnaldo Iodice



31 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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