Specializzandi Manifestazione a Roma il 10 maggio per la difesa del numero programmato e contro la pletora medica
La mobilitazione viene definita dai comitati "Domani in Salute" e "NumeroGiusto", come una "risposta all'accelerazione del decreto legge riguardante la riforma dell'ingresso a medicina. Venduto come abolizione, questa proposta porta a un mero posticipo del test di sei mesi dopo un 'periodo filtro' iniziale, lasciando ancora molte incertezze sulle modalità e le regole del test".
07 MAG - I comitati "Domani in Salute" e "NumeroGiusto" invitano tutti i cittadini a partecipare alla manifestazione che si terrà a Roma, venerdì 10 maggio, alle ore 11:00 in Largo Bernardino da Feltre, davanti al Ministero dell’Università.
La mobilitazione viene definita come una "risposta all'accelerazione del decreto legge riguardante la riforma dell'ingresso a medicina. Venduto come abolizione, questa proposta porta a un mero posticipo del test di sei mesi dopo un 'periodo filtro' iniziale, lasciando ancora molte incertezze sulle modalità e le regole del test".
"Le forze politiche - si legge nel comunicato - da ormai troppo tempo ignorano l’importanza di una corretta programmazione cavalcando l’onda populista dell’abolizione del test di ingresso. La proposta attuale mette a repentaglio la qualità della formazione medica e, di conseguenza, dell'assistenza sanitaria futura. Con decine di migliaia di studenti che si iscrivono ai corsi di medicina, non sarà possibile garantire tirocini adeguati né fornire una supervisione accurata da parte dei professori. Le strutture e le risorse non sono sufficienti per sostenere un così elevato numero di studenti, compromettendo la qualità dell'istruzione medica e l'efficacia del sistema sanitario".
"Il diritto allo studio e il diritto alla formazione sono concetti distinti. Approvare il numero aperto indiscriminato potrebbe portare a una situazione in cui gli studenti non ricevono la formazione adeguata per diventare professionisti competenti, minando la fiducia dei cittadini nella sanità e aprendo la strada alla privatizzazione del settore. La creazione di un eccesso di medici rispetto alle esigenze reali del settore sanitario nazionale comporterebbe uno anche spreco di risorse pubbliche e di soldi dei contribuenti, con molti laureati costretti a emigrare all'estero in cerca di lavoro, vanificando gli investimenti statali nella loro formazione.
Chiediamo al governo di convocare i medici e gli studenti di medicina per un dialogo costruttivo al fine di evitare di peggiorare un sistema di accesso a medicina già problematico. Venerdì saremo in centinaia a scendere in piazza per tutelare una corretta programmazione, la qualità nella formazione medica e sanitaria e garantire un futuro migliore per la nostra salute e il nostro sistema sanitario. e l'evento di Roma è solo il primo di una serie di iniziative che avverranno in tutta Italia", conclude la nota.
07 maggio 2024
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