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Igienisti dentali. Ministero: "Possono lavorare anche senza la presenza dell’odontoiatria e aprire studio autonomo"


L’igienista dentale può lavorare senza la presenza dell’odontoiatra, aprire studi autonomi e acquistare attrezzature per l’esercizio della professione, sempre nel limite delle sue competenze”. La soddisfazione del presidente Aidi, Boldi: “Si sta finalmente facendo luce su di una problematica da tempo dibattuta e mai pienamente chiarita”. Il PARERE DEL MINISTERO DELLA SALUTE.

20 NOV - Gli igienisti dentali possono lavorare senza la presenza dell’odontoiatra, aprire studi autonomi e acquistare attrezzature per l’esercizio della professione, ben inteso limitatamente alle sue competenze. Lo chiarisce il Ministero della Salute in un parere. Soddisfatta l’Associazione degli igienisti dentali che sul suo sito pubblica il parere e attraverso il presidente Marialice Boldi specifica come sul tema vi sia anche un procedimento al Tar. “come certo ricorderete, la Regione Emilia Romagna aveva negato al nostro socio Zeno Melloni la possibilità di aprire uno studio autonomo di Igiene Orale. AIDI, con l’assistenza del nostro “storico” Avvocato Silvia Stefanelli, ha sostenuto il procedimento di ricorso al TAR dell’Emilia Romagna di Zeno Melloni e presentato un ricorso ‘ad adiuvandum’”.
 
“Al fine di supportare validamente il ricorso – specifica Boldi - abbiamo posto a Giovanni Leonardi, Direttore del Ministero della Salute, un esplicito quesito che chiarisse, una volta per tutte, ogni dubbio in relazione alla possibilità per l’igienista dentale di lavorare senza la presenza dell’odontoiatra, di aprire studi autonomi e di acquistare attrezzature per l’esercizio della professione, ben inteso limitatamente alle sue competenze. Dopo un incontro al Ministero, telefonate ed e-mail, finalmente è arrivato il parere che, come ci aspettavamo, chiarisce perfettamente ogni aspetto e risponde ai quesiti in modo positivo.
 
“Grazie all’intervento di Aidi .- conclude Boldi - , quindi, si sta finalmente facendo luce su di una problematica da tempo dibattuta e mai pienamente chiarita perché, sino ad ora, il Ministero non si era mai espresso in maniera così esplicita. Attendiamo ora la sentenza del TAR che chiuderebbe definitivamente e positivamente la questione”.

20 novembre 2013
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