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Sciopero medici di famiglia. Anche Cisl contro Fimmg: “Aderire significherebbe accettare di contrattare materia delicatissima senza risorse aggiuntive”


Dopo Snami e Smi, anche la Cisl critica la posizione della Fimmg. "Scioperare significherebbe soprattutto  confermare la volontà di fare delle funzioni della assistenza primaria e della continuità assistenziale un solo ruolo quanto mai nebuloso e fuorviero di ulteriori problematiche che, in un momento di crisi come questa, certo non è la panacea di tutti i mali”.

28 APR - Non soltanto Snami e Smi. Anche la Cisl Medici non condivide la decisione della Fimmg di scioperare il prossimo 19 maggio. “Farlo significherebbe approvare una certa linea di condotta che avevamo criticato aspramente all'inizio della negoziazione dell'anno scorso: quella di contrattare una materia delicatissima senza risorse economiche aggiuntive”. Lo ha dichiarato Nicola Paoli, coordinatore nazionale Cisl Medici per la Medicina Generale, che ha così proseguito: “Perché scioperare significherebbe anche dare ragione a chi voleva ed insiste a volere ancora oggi una riorganizzazione della medicina generale che si basa su capi e capetti in aggregazioni di dubbia qualità e aspettativa, perdendo quello che abbiamo di più prezioso sul territorio: la capacità di associazionismi che lavorano benissimo con i cittadini tutti”.

Ma scioperare, prosegue Paoli, “significa soprattutto confermare la volontà di fare delle funzioni della assistenza primaria e della continuità assistenziale un solo ruolo quanto mai nebuloso e fuorviero di ulteriori problematiche che, in un momento di crisi come questa, certo non è la panacea di tutti i mali”. La Cisl Medici conferma quindi la linea tracciata inizialmente, “criticando la mancanza di risorse economiche per una categoria, quella della medicina generale, che da troppo tempo paga di tasca propria gli aumenti annuali di tutti i fattori produttivi. Rileviamo che il documento di Intesa, firmato dal Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità Claudio Montaldo e dal Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, aveva correttamente tracciato la linea da seguire con quasi tutti i sindacati per avere ulteriori risorse economiche per i nostri medici, confermando anche la trattativa per l'emergenza territoriale, nostra richiesta iniziale”.

Questo documento di Intesa sembrerebbe, osserva Paoli, dall’incontro che si è tenuto alla Sisac il 23 aprile, “non essere confermato nel nuovo atto di indirizzo che il Comitato sta preparando in quanto le Regioni smentirebbero sia il Presidente Montaldo che il Sottosegretario De Filippo”.
Se ciò fosse vero, conclude il Segretario Generale Cisl Medici Biagio Papotto, dimostrerebbe che il Governo ha abdicato, per quanto riguarda la sanità, “direttamente alla volontà delle decisioni delle Regioni e che né Vito De Filippo né Claudio Montaldo avevano mandato politico a chiudere un’intesa con i sindacati delle convenzioni e che quindi dovrebbero trarre le dovute conseguenze. Aspetteremo fiduciosi – conclude - il nuovo atto di indirizzo con quanto concordato il 4 marzo per iniziare immediatamente le trattative”.
 

28 aprile 2015
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