Quotidiano on line
di informazione sanitaria
26 MAGGIO 2024
Lavoro e Professioni
segui quotidianosanita.it

Orario lavoro medici. Sindacati inviano diffida a Regioni ed Enti Ssn. “Non accetteremo regole difformi da normativa europea”


La diffida è stata inviata da Anaao Assomed, Cimo, Aaroi Emac, Fesmed, Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Medici e Fassid. “Nessuna contrattazione sindacale periferica, e tantomeno alcuna regolamentazione decentrata, né a livello regionale né aziendale, può derogare alla normativa europea, né imporre limiti”.
più stringenti rispetto a quelli da essa previsti.

04 NOV - Anaao Assomed, Cimo, Aaroi Emac, Fesmed, Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Medici e Fassid hanno inviato formale diffida alle Regioni, alle Province Autonome e agli Enti del Ssn ad emanare regolamentazioni difformi rispetto alla normativa europea sull’orario di lavoro e sui riposi dei dirigenti medici, ricordando che “non possono intervenire a tal fine nemmeno contrattazioni sindacali decentrate regionali o aziendali”. Analoga diffida è stata inviata a firma Anaoo e Fassid anche per quanto riguarda la rispettiva rappresentanza sindacale dei dirigenti sanitari.

“Il D.Lgs 66/2003, all’art. 17, demanda infatti – osserva una nota - espressamente al livello nazionale delle relazioni sindacali la possibilità di prevedere, entro determinati limiti, eventuali possibilità di deroghe agli articoli 4 (tempo massimo di lavoro settimanale), 7 (riposi), 12 e 13 (lavoro notturno) dello stesso D.Lgs”.

Dal 25 Novembre 2015, sottolineano i sindacati, il lavoro di tutti i medici dipendenti pubblici e privati dovrà essere riorganizzato in modo da adeguarsi integralmente alla normativa europea sugli orari di lavoro e sui riposi, conseguentemente all’applicazione della Legge 161/2014, che è stata promulgata il 30 ottobre 2014, e pubblicata in G.U. il 10 novembre 2014”.

“Tuttavia – affermano - per un intero anno, le Istituzioni competenti hanno ignorato il problema, continuando senza riguardo ad operare tagli indiscriminati di personale. Oggi, all’ultimo minuto, come ormai è prassi di una gestione politica costantemente emergenziale del Ssn, assistiamo ad uno scaricabarile a cascata dal livello nazionale a quello regionale, e da questo a quello aziendale”.

Tutto ciò, concludono i sindacati, si traduce “nel rischio inaccettabile di far ricadere le responsabilità di tali incapacità organizzative, e dei conseguenti disservizi a danno dei cittadini, sui soliti capri espiatori delle inefficienze del Ssn: i lavoratori dipendenti, in particolare i dirigenti medici e sanitari, il cui inquadramento dirigenziale aveva condotto, nel nostro Paese, ad escludere in modo surrettizio dalle tutele lavorative europee”. Ma, precisano, “dai dirigenti medici e sanitari, e dalle loro rappresentanze sindacali, non si può pretendere che le suddette responsabilità non vengano rispedite al mittente”.
 

04 novembre 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lavoro e Professioni

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy