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Medicina fiscale. Lo Smi dopo incontro con ministero PA: “Ancora nessuna indicazione su risorse e precarietà, senza queste garanzie riforma sarà un flop”


Per lo Smi è positivo l'impegno per aumentare i controlli e la definizione del Polo Unico Fiscale, storiche richieste della categoria, ma rimangono ancora incerti gli strumenti da mettere in campo: intanto le risorse previste, quindi il ruolo e le condizioni dei medici fiscali Inps. Previsti, nelle prossime settimane, ulteriori incontri con la controparte pubblica

08 FEB - Piera Mattioli, responsabile nazionale del settore medici fiscali Inps del Sindacato dei Medici Italiani-Smi, alla luce dell'incontro svoltosi ieri con il ministero della Pubblica Amministrazione (presente il capo di gabinetto, Bernardo Polverari), ha espresso forte preoccupazione per la definizione dei prossimi decreti per la lotta all'assenteismo. Per lo Smi, se è positivo l'impegno per aumentare i controlli e la definizione del Polo Unico Fiscale, storiche richieste della categoria, rimangono ancora incerti gli strumenti da mettere in campo. Pima di tutto le risorse previste, quindi il ruolo e le condizioni dei medici fiscali Inps. Previsti, nelle prossime settimane, ulteriori incontri con la controparte pubblica.

"Senza risorse adeguate - sottolinea Mattioli -, la riforma dei controlli avanzata dal ministro Madia rischia di essere solo uno spot per i media. Vediamo molto entusiasmo, ma devono ancora essere chiariti molti aspetti, tasselli fondamentali del provvedimento. Noi che operiamo in prima linea da anni come medici fiscali, ci scontriamo con questi problemi ogni giorno e conosciamo la realtà. Il nodo del finanziamento e organizzazione del Polo Unico è centrale".

"Inaccettabile - aggiunge la responsabile nazionale Smi - pensare di scaricare tutto il peso di questi provvedimenti su un manipolo di libero professionisti, precarizzando ulteriormente il loro lavoro con accordi a tempo determinato, senza tutele di nessun tipo, pretendendo oltretutto un rapporto in regime di esclusività. Se così fosse, la lotta all'assenteismo parte già con il piede sbagliato e sarà un flop".

"Fondamentale inoltre - continua Mattioli - che insieme alla lotta all'assenteismo nel pubblico, l'Inps reinvesta risorse anche per il settore privato, visti i drastici tagli fatto dall'Ente nel 2013, che hanno comportato negli anni successivi una importante riduzione dei controlli annuali, passando da 900 mila a 100 mila, con conseguente aumento nel 2015 del 4.9 % ( da fonte inps) del numero di certificati di malattia trasmessi per il settore privato".

"Nelle prossime settimane - conclude Mattioli - incontreremo il ministero che ha mostrato già ieri grande disponibilità e attenzione alle nostre osservazioni. I decreti in via di definizione devono essere davvero efficaci per la lotta all'assenteismo. Lo Smi è pronto a dare il suo contributo".
 
Lorenzo Proia

08 febbraio 2017
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