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In Italia 15mila dentisti irregolari, ma ora arriva la App “acchiappa abusivi”


Distribuiti soprattutto al Nord (51% del totale) e in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto, seguite poi da Campania, Sicilia, Emilia Romagna e Lazio. Grazie alla App DentistInApp presentata oggi a Roma dal presidente della Cao nazionale, Giuseppe Renzo sarà possibile smascherali e segnalarli alle autorità competenti

14 DIC - Basterà un clic per sapere se il dentista al quale ci si sta affidando sia o meno iscritto all’Albo e, nel caso sia un “abusivo”, segnalarlo alle autorità competenti, Commissioni Albo Odontoiatri (Cao) d’Italia, Nas, Guardia di Finanza e le altre autorità amministrative e giudiziarie preposte a limitare l’esercizio abusivo della professione. Un clic per contribuire a sconfiggere un giro di affari che dal 2015 ad oggi ha raggiunti i 90 milioni di euro.
 
A contribuire alla lotta all’abusivismo è DentistInApp la nuova applicazione “acchiappa abusivi” nata da un’idea del presidente della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) nazionale, Giuseppe Renzo, e presentata questa mattina a Roma presso la sede della Fnomceo.
 
I numeri dell’abusivismo. Sono 15mila i dentisti abusivi in Italia, distribuiti soprattutto al Nord (51% del totale) e in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto, seguite poi da Campania, Sicilia, Emilia Romagna e Lazio. Colossale anche il giro d’affari legato a questo reato: secondo i dati dei Carabinieri del Nas diffusi questa mattina, l’attività operativa contro l’abusivismo odontoiatrico ha portato, da gennaio a novembre del 2017, al sequestro di strutture e materiali per un valore di 19.161.200 €, che, sommati ai quasi 70 milioni di euro dei sequestri del biennio precedente, 2015-2016, danno una cifra che si appresta a raggiungere e a superare, a fine anno, i 90 milioni di euro. A fronte di queste cifre da capogiro, appaiono ancor più sproporzionate le sanzioni: 154.900 euro nei primi 11 mesi del 2017, poco più di 455mila nel biennio precedente, circa lo 0,7%.
 
“Il fenomeno dell’abusivismo – spiega il presidente Cao Giuseppe Renzo –  è un problema sentito e realmente pericoloso per la salute, eppure ad oggi uno strumento semplice ed efficace per la verifica della ‘regolarità’ dell’odontoiatra non era a disposizione del singolo cittadino. Con la nostra App non abbiamo fornito uno strumento di ‘polizia’, ma di tutela per la salute dei cittadini. Consideriamo che la pena per l’esercizio abusivo della professione è ancora oggi irrisoria, si tratta di una multa di 514 euro, 10 volte meno della sanzione per chi vende senza licenza palloncini alla fiera del paese. È previsto, è vero, anche l’arresto, ma si tratta di una previsione del tutto teorica: da che ho memoria, non mi ricordo un solo caso. I dati forniti dai Nas sono dirompenti – continua Renzo – se quello dei sequestri è il valore degli investimenti che gli abusivi fanno, immaginiamo i guadagni, ovviamente illeciti e quindi ‘in nero’. Per questo, la nostra app DentistInApp metterà le persone in collegamento, oltre che con i Nas, anche con la Guardia di Finanza”.
 
Gli obiettivi della App, scaricabile da Appstore per gli utenti di I phone e da Google play store per gli utenti Android, sono quindi quelli di creare uno strumento semplice e di semplice fruizione per tutti; trasferire news ed informazioni con metodo ‘non invasivo’, senza notifiche ma solo on demand; Consentire la verifica da parte di ogni cittadino della “regolarità” dell'odontoiatra presso cui sta per recarsi, si recherà o si è già recato.
 
Un plauso alla volontà e alla coerenza nella lotta all’abusivismo che ha caratterizzato la Cao è arrivata da Roberta Chersevani, Presidente della Fnomceo: “Gli abusivi sono una triste realtà, si ricavano delle ‘tane’ dove adescando persone che pensano di avere un’odontoiatria più economica senza rendersi conto della situazione alla quale vanno incontro. Questa è quindi una lotta per la salute dei nostri pazienti”.
 
Alberto Oliveti, Presidente della Fondazione Enpam ha ricordato l’attività dell’Osservatorio per la legalità, istituito insieme all’Eurispes e presieduto dall’ex procuratore nazionale antimafia Vincenzo Macrì, che punta ad evidenziare le problematiche legate al cattivo esercizio della professione e alle azioni illegali sia in campo della salute che previdenziali e i cui dati di attività saranno presentati la prossima settimana al ministero della Salute, e “tutto questo si innesta sull’attività portata avanti anche grazie all’azione della Cao”.
 
E non è finita qui, in linea con la necessità di realizzare una buona comunicazione come strumento per la buona salute dei cittadini, sono stati presentati anche il nuovo Portale Cao c’è (www.caoce.it), che si propone di raggiungere, a fine anno, 20mila odontoiatri e 500mila cittadini; il forum Dentistiinrete, aperto ai presidenti e componenti delle Cao e a tutti gli odontoiatri; il II corso di formazione per giornalisti Cao-Eaci (European Association on Consumer Information, Gruppo di specializzazione della Federazione Nazionale Stampa Italiana); il premio Good Writing per la buona informazione in Odontoiatria.
 

14 dicembre 2017
© Riproduzione riservata

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