Mandelli (Fofi): “La mancanza dei vaccini antinfluenzali in farmacia deve essere risolta al più presto”
“Oggi i farmacisti di comunità sono assediati dalle richieste dei cittadini che, seguendo le indicazioni di infettivologi, virologi ed epidemiologi, chiedono di potersi immunizzare anche se non rientrano nelle categorie a rischio: alcuni colleghi hanno già raccolto migliaia di prenotazioni e la pressione non farà che aumentare”.
26 OTT - “La situazione è diventata drammatica e rivolgo un appello al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, a tutti Presidenti e agli Assessori alla sanità perché non si attenda oltre a fornire alle farmacie i vaccini antinfluenzali destinati alla popolazione attiva, almeno nelle quantità previste nell’intesa approvata lo scorso 14 settembre”, sottolinea il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti
Andrea Mandelli, riferendosi alla
decisione della Conferenza Stato-Regioni del settembre scorso di destinare al canale farmacia almeno l’1,5% dei vaccini acquistati dalle amministrazioni, pari a circa 250.000 dosi.
“Una quantità pari a un quarto di quella che ogni anno passa attraverso le farmacie e che abbiamo da subito dichiarato assolutamente insufficiente, soprattutto in previsione dell’aumento delle richieste dovuto alla giusta campagna di sensibilizzazione condotta dalla comunità scientifica” prosegue Mandelli.
“Oggi i farmacisti di comunità sono assediati dalle richieste dei cittadini che, seguendo le indicazioni di infettivologi, virologi ed epidemiologi, chiedono di potersi immunizzare anche se non rientrano nelle categorie a rischio: alcuni colleghi hanno già raccolto migliaia di prenotazioni e la pressione non farà che aumentare. Con la lodevole eccezione di alcune Regioni che hanno deciso di ampliare questa quota e di provvedere alla distribuzione, nella quasi totalità dei casi dobbiamo rispondere alle persone che vaccini non ne abbiamo e non sappiamo se e quando saranno disponibili. Credo sia nell’interesse di tutti non assistere a una replica del “caso mascherine” e i tempi per evitarlo sono strettissimi, perché l’epidemia influenzale è purtroppo alle porte”, conclude il presidente dei famacisti italiani.
26 ottobre 2020
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