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L’integrazione tra ambiente e salute: la sfida della Regione Lazio

di Tiziano Costantini

12 DIC - Gentile Direttore,
nonostante sia da tempo assodato che l’insieme delle esposizioni ambientali a cui un individuo è esposto ha conseguenze sulla sua salute, la comprensione dei complessi meccanismi con cui questo accade è tutt’altro che scontata. Il degrado ambientale, i drammatici cambiamenti socio-politici e tecnologici e il sempre più rapido ritmo dell'urbanizzazione rappresentano una grande sfida che ha spinto negli ultimi anni a pensare in modo nuovo e a cambiare direzione nella maggior parte dei campi scientifici e professionali. E se questo è vero in tanti ambiti, lo è in modo particolare per i settori della salute pubblica e della ricerca sui rischi ambientali.

È sempre più evidente infatti l'interconnessione di diversi settori con l'ambiente nel suo complesso e la necessità di un approccio multidisciplinare per affrontare queste sfide, e per i professionisti della salute ormai da decenni l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto l'accento sul benessere e sulla prevenzione delle malattie piuttosto che sulla cura delle stesse, ristabilendo anche il legame tra le scienze mediche e le scienze naturali e sociali.
Il compito delle istituzioni, delle società scientifiche, dei ricercatori, dei clinici e non in ultimo dei cittadini è consolidare questi legami interdisciplinari e intersettoriali.

È di tutto questo e anche di più che si è parlato il 6 dicembre nella Sala Tevere della Regione Lazio, nel workshop “La sfida dell’integrazione ambiente e salute nella regione Lazio”, organizzato da Regione, Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio (DEP Lazio) e ARPA Lazio - anche in considerazione della pluriennale collaborazione tra l’Agenzia e il DEP -, e in occasione del quale si è provato a far luce sulle nuove evidenze scientifiche, sottolineando ancora una volta l’importanza di un approccio olistico per pianificare azioni di prevenzione sanitaria, con diversi interventi di approfondimento su questioni quali cambiamenti climatici, inquinamento atmosferico, rifiuti, contaminanti nelle acque potabili e studi epidemiologi sul territorio.
Salute e temi ambientali per molto tempo sono state trattate separatamente, ma questo workshop ha dimostrato quanto gli strumenti metodologici consentano un approccio integrato e coordinato tra ambiente e salute, e che le caratteristiche e gli obiettivi comuni della sanità pubblica e dell’ambiente hanno un grande potenziale di integrazione.

La sfida, a cui fa riferimento anche il titolo di questo workshop, richiede che la promozione della salute esca dal tradizionale ambito sanitario per entrare in un'arena più ampia di politica e ricerca sociale e ambientale, in cui gli operatori della salute pubblica e dell'ambiente superino i vincoli istituzionali e abbattano le tradizionali barriere disciplinari e territoriali per mettere in pratica le attività intersettoriali necessarie a integrare le problematiche ambientali e sanitarie.
E affinché una società possa raggiungere un futuro sostenibile è necessario uno sforzo coordinato, che coinvolga i cittadini, per i quali spesso la mancanza di informazioni corretta porta al disimpegno e all'inazione. Per superare i confini dei contesti e collegare le persone di tutti i settori, abbiamo bisogno di una comunicazione efficace per fornire le giuste informazioni al pubblico, in modo che si spinga anche la cittadinanza ad agire, tramite adeguate strategie di responsabilizzazione e partecipazione.

Nel Lazio è stato recentemente istituito il Sistema Regionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SRPS) per la gestione integrata degli aspetti sanitari in tema di ambiente, clima e salute ; l’integrazione ambiente – salute passa proprio attraverso il rafforzamento del legame tra gli operatori del SNPS e la rete del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) come sottolinea Alessandra Barca, direttrice dell’Area Promozione della Salute e Prevenzione della Regione Lazio. Nella Regione Lazio, con la prolungata ed efficiente collaborazione tra ARPA e DEP (e non solo), si continuerà a lavorare sempre meglio sull’integrazione tra ambiente e salute, ma è necessario che si faccia sempre di più non solo a livello locale ma anche a livello nazionale e globale, secondo un approccio One Health, affinché – come sottolinea Paola Michelozzi, Direttore della UOC Epidemiologia Ambientale, Occupazionale e Registro Tumori del DEP Lazio - “non ci siano epidemie che passino inosservate, come quelle delle esposizioni ambientali e il loro impatto sulla salute”.

Tiziano Costantini

Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio

12 dicembre 2022
© Riproduzione riservata

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