Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Mercoledì 08 MAGGIO 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Gli interventi di terapia occupazionale sono efficaci per le persone, di tutte le età

di Gabriella Casu, Rachele Simeon

30 GIU -

Gentile Direttore,
è stato pubblicato il “SUMMARY OF THE OCCUPATIONAL THERAPY PROFESSION IN EUROPE” a cura del Consiglio Europeo dei Terapisti Occupazionali (COTEC), organizzazione che rappresenta 33 associazioni europee di terapia occupazionale e più di 205.000 terapisti occupazionali.

Il “Summary” snocciola i numeri della terapia occupazionale in Europa, permettendo il confronto tra i diversi Paesi delle rispettive associazioni membri. Mediamente in Europa esercitano la professione 41.62 terapisti occupazionali ogni 100.000 abitanti. In Italia, soli 4.45 su 100.000 abitanti.

Nonostante, a livello globale, sempre più studi mostrano che gli interventi di terapia occupazionale sono efficaci per le persone, di tutte le età, riducendo l'utilizzo dell'assistenza sanitaria, migliorando la capacità di completare le attività della vita quotidiana in modo indipendente o con assistenza ridotta e aumentando la qualità della vita 12, c'è un grande bisogno insoddisfatto dei servizi.

Uno dei motivi è la mancanza di comprensione, all'interno dei sistemi sanitari, dell'importanza per la salute dell'impegno nelle occupazioni, delle intese come attività significative per il proprio contesto culturale, adeguate all’età, scelte, organizzate e svolte da ogni individuo per provvedere a sé stesso, provare gioia nel vivere e contribuire alla vita economica e sociale della comunità. A causa di questa visione limitata, i terapisti occupazionali possono essere incasellati in ruoli ristretti, come esperti di motricità fine o della vestizione. Le evidenze dimostrano come il ruolo del terapista occupazionale sia vario e possa comprendere numerose pratiche tra cui la riduzione del numero cadute con una valutazione ambientale mirata, gli interventi sulla salute sessuale o ancora sull’utilizzo delle tecnologie assistive.

Un secondo motivo riguarda l'accesso. Molte persone non possono usufruire dei servizi di terapia occupazionale a causa dei finanziamenti limitati o assenti per la riabilitazione in generale o specificamente per questa disciplina. Altre persone perché vivono in territori dove le erogazioni delle prestazioni sono limitate. Sebbene la telemedicina sia promettente, non sempre questo tipo di approccio è convenzionato e rimborsato o adatto alle esigenze della persona.

Un terzo motivo riguarda la disponibilità di terapisti occupazionali. La World Federation of Occupational Therapists ha stimato che dovrebbero esserci circa 75 terapisti occupazionali ogni 100.000 persone. Tuttavia, come scritto sopra, siamo ben lontani da tali cifre. Eppure i terapisti occupazionali, in Italia, sono i secondi, nell’area riabilitativa, con il tasso di lavoro post-laurea più elevato: l’85,8% (Almalaurea).

L'OMS (2019) ha affermato che la riabilitazione dovrebbe essere offerta a persone con un'ampia gamma di condizioni di salute; durante tutte le fasi del corso della vita; nell'assistenza acuta, subacuta e a lungo termine, anche nelle cure primarie.

Le notevoli carenze nel contesto italiano possono essere determinate anche dall’inesistenza di percorsi di formazione quali dottorati, specifici per la figura. L’Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali(AITO) in questo senso si impegna a incentivare la ricerca, in modo tale da creare anche evidenze italiane sull’efficacia della disciplina. Incentivare la ricerca significa creare figure specializzate in questo ambito, che possano aumentare la conoscenza e, di conseguenza, le competenze del professionista. L’importanza della ricerca non si esaurisce ai soli ricercatori, ma si espande soprattutto ai clinici, i quali potranno esercitare la loro professione attenendosi ai dati della letteratura, in modo da migliorare maggiormente la qualità di vita delle persone con disabilità.

Gabriella Casu

Presidente Nazionale AITO

Rachele Simeon
Delegata italiana per COTEC

Referenze

  1. Almelaurea, https://www2.almalaurea.it/cgi-asp/professioni/Scheda.aspx?from=motoreRicerca&codice=3.2.1.2.8
  2. COTEC, Summary of Occupational Therapy Profession 2023, https://www.coteceurope.eu/wp-content/uploads/2023/06/Summary-of-the-Profession-2023.pdf
  3. Richards, L. G. & Vallée, C. Not Just Mortality and Morbidity but Also Function: Opportunities and Challenges for Occupational Therapy in the World Health Organization’s Rehabilitation 2030 Initiative. The American Journal of Occupational Therapy74, 7402070010p1-7402070010p6 (2020).
  4. Young, K., Dodington, A., Smith, C. & Heck, C. S. Addressing clients’ sexual health in occupational therapy practice. Canadian Journal of Occupational Therapy87, 52–62 (2020).

    Giesbrecht, E. M., Rushton, P. W. & Dubé, E. Wheelchair service provision education in Canadian occupational therapy programs. PLoS One17, e0262165 (2022).


30 giugno 2023
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy