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Emergenza-Urgenza. Senza risposte concrete, resta non attrattiva

di Il direttivo CoSMEU

12 OTT - Gentile Direttore,
"Volevo scegliere come scuola di specializzazione MEU, ma quando mi sono reso conto in che condizioni lavorano i medici strutturati ho deciso di fare ginecologia”. “Sì, mollo. Dopo un anno come neospecialista MEU, mi sono licenziato e riprovo il test. Con questo ritmo di lavoro non c’è più qualità di vita personale né tantomeno sicurezza per i pazienti”. Esperienze diverse di Giulia (nome di fantasia)m studentessa di medicina che ha fatto la tesi in Pronto Soccorso e si è affacciata al mondo della Medicina d’Emergenza-Urgenza (MEU), e poi di Riccardo, neospecialista, che dopo 5 anni di formazione decide di cambiare disciplina. Due momenti di vita diversi, eppure un malessere comune.

Un malessere che si è manifestato con l’assegnazione di solo il 31% delle borse MEU disponibili all’attuale concorso SSM2023.
Come mai nessuno vuol più iscriversi a Medicina d’Emergenza-Urgenza?
Siamo sicuri di non saper rispondere a questa domanda?

Noi di CoSMEU (Coordinamento degli Specializzandi in Medicina d’Emergenza-Urgenza) aspettavamo con piacere gli 855 possibili neo-specializzandi al primo anno.
Ma così non è stato.

Forse perché è un lavoro usurante? E lo stipendio non è comparabile a quello di altri colleghi altri stati europei? Per il mancato rispetto di monte ore, ferie, riposi a causa degli organici sempre ridotti? O per un maggior rischio di incorrere in procedimenti giudiziari?
Ma noi siamo medici specializzandi e ci occupiamo di formazione.

Guardiamo allora gli ultimi anni e le motivazioni dietro alla scelta di tanti Giulia e Riccardo.

La formazione spesso inadeguata e la prospettiva di una carriera limitata, anche lontana dagli ambienti accademici, (come la mancanza del settore scientifico-disciplinare universitario di medicina d’urgenza) sono problematiche mai risolte all’interno della MEU.

Si succedono i direttivi CoSMEU, ma i temi rimangono gli stessi: tra tutte, l’uniformità della formazione è tuttora troppo lontana dall’essere raggiunta. Non è possibile avere Scuole di MEU che su 5 anni facciano ruotare gli specializzandi 2 anni o più tra reparti di medicina interna, geriatria o servizi ambulatoriali, senza prevedere rotazioni obbligatorie in rianimazione-sala operatoria e pre-ospedaliero: temi assolutamente di nostra pertinenza.
Negli anni la politica ha inoltre generato forzature del sistema, atte a sbloccare forza lavoro in tempi precoci (come l’anticipazione al secondo anno della possibilità di lavorare con contratto ddl Calabria), mettendo così in secondo piano la formazione, che diventa importante quando si tratta di far confronti con i gettonisti, ma lo è di meno quando è necessario coprire i turni di lavoro con lo specializzando.

Aumentare il numero di borse ha addirittura contribuito a renderle meno formative: 50 persone in una scuola dove l'anno prima ce n'erano 3 è stato un atto non seguito da un adeguamento della formazione e degli spazi dedicati.

Il 70% delle borse non assegnate è un segnale troppo forte, che tutti dovrebbero analizzare. Possibile allora che il presente sia così cupo?

Ad oggi solo 266 nuovi medici hanno scelto di specializzarsi in Medicina d’Emergenza-Urgenza. Tra questi ci sono però Marta e Francesco (nomi di fantasia di due neomedici), che con un punteggio di 116-118 punti su 130 hanno scelto MEU invece delle tanto “ambite” dermatologia od oculistica.
Cari ragazz* sappiate che non siete i soli, siamo pochi, ma ci siamo e proprio per Voi ci sentiamo in dovere come CoSMEU di fare un appello alle Istituzioni.

Chiediamo oggi misure atte al riconoscimento della nostra figura professionale, quella del Medico specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza, curando la qualità del suo lavoro: un percorso formativo in emergenza adeguato, spazi di lavoro, numero di ore e di pazienti in carico consoni, la possibilità di svolgere attività scientifica accademica in un settore dedicato e la rotazione su tutti i servizi della rete dell’emergenza-urgenza (PS, pre-ospedaliero, medicina sub-intensiva…).

Rendere attrattiva questa Specializzazione per i giovani colleghi e avere dei professionisti in un settore delicato come il settore dell’emergenza-urgenza, deve essere una priorità per tutti, soprattutto la Vostra.

Care Istituzioni, Politica e Università è arrivato il momento di preservare chi ama il mondo MEU e mette passione nel proprio lavoro: curate concretamente il sogno dei Marta-Francesco di oggi per evitare troppi Giulia-Riccardo scoraggiati domani.
Come CoSMEU cogliamo inoltre l’occasione di fare un grande in bocca a tutti i nuovi specializzandi SSM2023.

Siamo qui per voi e con voi!
Ci vediamo presto,

Il direttivo CoSMEU (Coordinamento Specializzandi in Medicina d'Emergenza-Urgenza)

12 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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