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Podologi senza ambulatorio al Sant’Andrea di Roma

di Mauro Montesi

11 GIU - Gentile Direttore,
l’Associazione Italiana Podologi (AIP) ci tiene ad evidenziare una criticità che, oramai da tempo, caratterizza la sanità della nostra Regione Lazio, ossia, il mancato funzionamento degli ambulatori di Podologia dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma.
 
L’AIP vuole far presente che sono circa 180 i Podologi iscritti alla nostra Associazione, che esercitano la loro professione nella Regione Lazio e province rispetto ad un totale di 250-270 Podologi in tutto il territorio regionale laziale. In tale territorio ogni Podologo svolge almeno 10 visite al giorno per far fronte al fabbisogno di cure dei pazienti.
 
Sulla base dei suddetti numeri solo nella Regione Lazio e province vengono svolte minimo 36.000 visite podologiche al mese, che in un anno sono all’incirca 432.000 visite. Le quotidiane visite podologiche consentono di prevenire il sorgere di complicanze fino al caso peggiore dell’amputazione dell’arto, che ha come conseguenza giorni di degenza e notevoli costi a carico del Sistema Sanitario Nazionale e l’esclusione dall’assistenza dei cittadini meno abbienti.
 
Alla luce di tali numeri, il mancato funzionamento degli ambulatori di Podologia comporta da un lato che gli studenti del corso di laurea in Podologia sono costretti a dover svolgere il tirocinio formativo presso strutture esterne all’Ospedale, ma, soprattutto dall’altro lato causa che le persone affette da patologie podoliche devono rivolgersi a strutture private per curarsi dovendo far fronte personalmente ed economicamente alle cure.
 
Vorrei infine ricordare che il 70% degli anziani soffre di patologie podaliche, e che il diabete nell’anziano è una condizione sempre più diffusa, perché i casi aumentano con il crescere dell’età. In particolare, tra le complicazioni del diabete c’è il piede diabetico, che causa lesioni vascolari e nervose che provocano gravi deformazioni ossee e disturbi della vascolarizzazione terminale fino al caso estremo di dover ricorrere all’amputazione.
 
Secondo gli ultimi dati ufficiali del Ministero della Salute, il piede diabetico è causa solo nel Lazio nel corso del 2016 di 469 amputazioni con una degenza media di 23,6 giornate per paziente, con conseguenti notevoli costi a carico del Sistema Sanitario Nazionale e l’esclusione dall’assistenza dei cittadini meno abbienti.  Pertanto il funzionamento di strutture ambulatoriali consentirebbe enormi risparmi in termini di costi nella sanità e cure più adeguate per i pazienti.
 
Mauro Montesi
Presidente Onorario AIP

11 giugno 2019
© Riproduzione riservata

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