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Calabria. Organici allo stremo, ma Cotticelli decide di usare solo il 10% delle risorse disponibili

di Filippo Maria Larussa

03 MAR - Gentile Direttore,
una scelta scellerata. È quella compiuta da Commissario e Sub per l’attuazione del Piano di Rientro della Calabria, con l’adozione del Programma Operativo 19-21. Varato col DCA 57/20, il documento prende atto che la spesa regionale consolidata per il personale sanitario ammonta, nel 2019, a complessivi 1 miliardo e 6 mln di euro, al netto dei rinnovi contrattuali. Risultano quindi disponibili per rimpolpare organici allo stremo (per Dirigenza e Comparto) circa 130 mln di euro, rispetto al tetto massimo previsto dal Decreto Calabria, riferito alla spesa storica del 2004, meno l’1,4%. Inopinatamente però Cotticelli e Crocco decidono di utilizzare solo il 10% di questo” tesoretto”, ergo 13,2 mln nel 2020 ed altrettanti nel 2021, consentendo di fatto l’assunzione di soli 120 Dirigenti Medici e Sanitari, che in realtà prestano già servizio nelle Aziende sanitarie ed ospedaliere regionali, come precari. In pratica si stabilizza il personale a tempo determinato ma non se ne assume di nuovo!
Una beffa ed una provocazione!
 
Una beffa perchè già l’art 11 comma 1 del famigerato Decreto 35/19 (cd Calabria) prevedeva dal 2019, per la spesa del personale, un ulteriore incremento pari al 5% dell’aumento del Fondo Sanitario Nazionale (2 mld euro), incremento raddoppiato al 10% dall’art 45, comma 1 bis, della Legge 157/19 (Decreto Fiscale), frutto della meritoria ostinazione del Ministro Speranza. Insomma un ulteriore tesoretto per nuove assunzioni, prontamente utilizzato dalle altre Regioni, ancor più a fronte dell’emergenza Coronavirus. Per la Calabria non solo tale opzione è stata ignorata, ma si è deciso di utilizzare solo il 10% della massima spesa consentita. Il Ministro ne è a conoscenza?
 
La provocazione consiste nel fatto che con queste risorse non si potranno neppure stabilizzare tutti i 127 Dirigenti Medici e Sanitari precari attualmente in servizio, che peraltro sono già a libro paga, e quindi non incidono sul bilancio delle Aziende!
 
Peccato che, come attesta il Conto Economico dello Stato, il Sistema Sanitario Regionale abbia perso 680 medici dipendenti dal 2007, e si prevede che 1410 ne possa perdere entro il 2026, tra dimissioni volontarie e varie tipologie di pensionamento. Non a caso l’ultimo Bilancio di Parificazione della Sezione Regionale della Corte dei Conti individua la spesa del personale fra i pochissimi items in controllo, anzi diminuita per i medici dipendenti di quasi 63 mln dai 386 del 2007 ai 323 del 2017, ed ulteriormente in calo nel 2019, stando al tendenziale.
 
Commissario e Sub hanno scelto di usare solo il 10% della leva assunzionale ignorando le ultime opzioni di ulteriori aumenti, forse per ripianare il disavanzo 2019 non coperto dalla fiscalità regionale (addizionali IRPEF,IRAP)? Andreottianamente il dubbio viene….Si coprono voragini di malagestio amministrativa facendo, come sempre, bancomat col personale, negando nuove risorse umane e non retribuendo in modo tempestivo e conforma al CCNL i pochi in trincea!
 
Si continua a trattare la Sanità calabrese, da tempo in coma, con salassi sempre sulle stesse vene, invece di capire e concentrarsi su origini e cause della patologia: appalti e gare ancora parcellizzati, quindi nebulosi; mancati o insufficienti controlli su erogatori privati accreditati; contenzioso artatamente dilatato (per incuria nella migliore delle ipotesi); contabilità spesso drogata da artifizi e raggiri (doppio se non triplo pagamento di fatture);consulenze di dubbia utilità ma certa onerosità.
 
Cotticelli e Crocco hanno inspiegabilmente adottato una scellerata scelta tecnica (ma di fatto anche politica) di cui dovranno assumere la piena responsabilità morale anche a fronte dell’unanime richiesta di dimissioni provenienti dal mondo associazionistico, traendone le dovute conseguenze.
 
Dott Filippo Maria Larussa
Segretario Regionale Anaao-Assomed Calabria


03 marzo 2020
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