Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 26 APRILE 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Manovra. Anche le ostetriche hanno diritto a un riconoscimento

di Imma Arcadu

27 NOV - Gentile Direttore,
pur avendo concluso da poco tempo il mio servizio, non ho mai smesso di offrire a titolo gratuito la mia competenze ed attività professionale per tutelare la salute materno-neonatale e delle donne, soprattutto in questa fase emergenziale e, in qualità Ostetrica, mi autorizzo a scrivere le seguenti considerazioni.

Con profondo rammarico prendo atto dell’incomprensibile e inaccettabile disparità di trattamento che il Governo ha riservato alle professioni sanitarie attraverso la Legge di Bilancio 2020.

Ritengo molto gravi le dichiarazioni della FNOPI che auspica coesione tra i professionisti, ma che di fatto appoggia e ritiene corretta una manovra fortemente discriminatoria, che valorizza una sola professione e definisce di serie B le altre 22 professioni sanitarie. È l’ennesima dimostrazione di disuguaglianza riscontrabile anche in altre normative, come la 251/2000 che disciplina la Dirigenza di tutte le professioni sanitarie ma, nella realtà quotidiana, ad esclusivo appannaggio degli Infermieri.

Il modello organizzativo della Rete del Percorso Nascita, deliberato da Regione Lombardia da oltre 2 anni, è stato scarsamente implementato a testimonianza che gli stessi Dirigenti non hanno ancora riconosciuto e valorizzato le competenze distintive dell’Ostetrica.

Altrettanto grave e mendace è l’affermazione della Presidente FNOPI nella nota di risposta al presidente Federazione Tsrm-Pstrp, Alessandro Beux, in cui si dichiara che “l’infermiere assiste clinicamente, organizzativamente, psicologicamente e socialmente h24 le persone che hanno bisogni sanitari di ogni tipo ed è l’unica professione che lo fa”. Affermazione significativa di una miopia collaborativa che non riconosce il ruolo della professione ostetrica e di tanti altri professionisti, anch’essi impegnati quotidianamente h24, accanto alle persone nei setting assistenziali di competenza.

Si ricorda che esistono quattro Classi di Laurea e l’Ostetrica è della stessa classe degli Infermieri (L/SNT/1 Classe delle lauree in PROFESSIONI SANITARIE INFERMIERISTICHE E PROFESSIONE SANITARIA OSTETRICA/O ), ovvero professionista sanitaria abilitata a svolgere con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici.

Questa “miope disattenzione” ha creato una carenza relativa di Infermieri perché, di fatto, ricoprono ruoli e posti di lavoro che spetterebbero ad altri professionisti con profilo idoneo. Sebbene il problema sia stato denunciato innumerevoli volte anche dalla Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica e dagli Ordini territoriali, non è ancora avvenuta una ridistribuzione corretta delle risorse a vantaggio dei cittadini, che hanno il diritto di ricevere cure accessibili, erogate dal professionista formato per farlo.

Con la Legge di Bilancio è stata violata la parità di riconoscimento/trattamento di tutti i professionisti sanitari, tra cui le Ostetriche/ci, coinvolti in prima linea nell’assistenza diretta alle donne, ai loro neonati e alle famiglie, in questa difficile e complessa emergenza sanitaria. Non è accettabile che i decisori politici, a tutti i livelli, continuino a discriminare i professionisti sanitari nella convinzione che il rischio appartenga solo a Medici ed Infermieri, a fronte dei pericoli e degli sforzi che molte altre professioni stanno vivendo senza il giusto riconoscimento sociale ed economico, ad iniziare dalla professione Ostetrica.

Il Percorso Nascita ha subito radicali cambiamenti e le donne spesso si trovano in solitudine ad affrontare momenti importanti come quello della gravidanza, del parto e del puerperio, periodi in cui le dinamiche di transizione al ruolo genitoriale sono delicate e vanno sostenute con competenza. Le difficoltà determinate dalla cronica carenza di personale e da una turnistica spesso insostenibile, non ha mai sottratto le ostetriche al proprio dovere professionale di assistere e supportare le donne e le loro famiglie sul territorio, nei punti nascita e al domicilio.

Quindi, anche a nome delle mie colleghe, auspico che il Governo non si sottragga al proprio ruolo e affermi i diritti, riconoscendo il ruolo di ogni singolo professionista. Questo prevede la valorizzazione dell’operato di tutti, attraverso il riconoscimento economico e sociale, che fino ad ora è invece spettato ad una parte di quanti ogni giorno sono in prima linea ad affrontare la pandemia, come dimostrato dall’alto numero di contagi e decessi, che comprende anche le ostetriche.

Ci auguriamo che i principi Costituzionali, di equità e dignità sociale, che individuano il minimo essenziale dei diritti delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie, vengano rispettati, garantendo pari trattamento a tutti i Professionisti Sanitari.

Imma Arcadu
Ostetrica esperta, in pensione, già delegata sindacale FP-CGIL


27 novembre 2020
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy