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Assessorato alla Salute: "Ecco come è andata"


20 FEB - L'assessorato alla Salute della Regione Lazio ha diffuso la seguente Relazione clinica sintetica sul caso della donna in coma in attesa al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I.

"Paziente di anni 53 con Alzheimer precoce ed ematoma subdurale giudicata non di competenza chirurgica dal neurochirurgo.

La paziente viene inviata al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I dall’ambulatorio per il morbo di Alzheimer della neuro B, dello stesso Policlinico, per sospetto ematoma subdurale post traumatico dovuto a ripetute cadute e trauma cranico.

La paziente era andata in visita ambulatoriale, infatti, a detta del figlio, perché aveva presentato un improvviso peggioramento con rifiuto dell’alimentazione e disturbi della deambulazione, per cui era caduta ripetutamente.

Alle ore 11.17 del 17.02.2012 viene accettata con codice giallo. Vengono eseguiti, nella stessa giornata dell’accettazione, tutti gli accertamenti strumentali e di laboratorio necessari ivi compresi una ecografia aorta addominale e due TAC cerebrale con successiva consulenza neurochirurgica e neurologica.
All’esame obiettivo le condizioni generali appaiono scadute, la paziente è vigile ma non collaborante, l’esame obiettivo viene eseguito con difficoltà. La paziente non parla ma è reattiva, non risponde ad ordini semplici. La paziente ha delle crisi convulsive per le quali necessitano terapie specifiche.

La paziente risulta agitatissima per cui è necessario procedere a terapie per endovena non potendo somministrarle terapie orali. I familiari acconsentono al contenimento degli arti superiori.

La paziente, a causa sempre delle crisi convulsive, non può essere alimentata per bocca. Controindicata per gli stessi motivi anche la nutrizione enterale (con sondino naso-intestinale) che avrebbe potuto causare una polmonite da ingestione.

La paziente, quindi, è immediatamente idratata e sostenuta con diversi flaconi di soluzione glucosata e fisiologica. La diuresi risulta regolare.

Conseguentemente viene sottoposta a tre trasfusioni con il consenso informato dei familiari.

A seguito degli interventi effettuati la paziente risulta stabilizzata con un quadro generale notevolmente migliorato che ha consentito il trasferimento al reparto di neurologia".

20 febbraio 2012
© Riproduzione riservata
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