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Frattura del collo del femore e intervento chirurgico entro 48 ore 


24 MAG - Le fratture del collo del femore sono eventi traumatici particolarmente frequenti nell’età anziana e tra le donne, in particolare quelle con grave osteoporosi, patologie internistiche e della coordinazione motoria.
Le Linee guida internazionali concordano sul fatto che il trattamento migliore delle fratture del collo del femore sia l’intervento chirurgico per la riduzione della frattura e la sostituzione protesica, che innalzano le possibilità di ripresa del paziente e di ritorno a funzionamento dell’arto.
Diversi studi hanno dimostrato che a lunghe attese per l’intervento corrisponde un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, di conseguenza, le raccomandazioni generali sono che il paziente con frattura del collo del femore venga operato entro 24 ore dall’ingresso in ospedale.
Il processo assistenziale in questo caso è fortemente influenzato dalla capacità organizzativa della struttura, che può determinare la puntualità dell’intervento o ritardi che possono anche variare fortemente, arrivando fino ai 17 giorni (e quindi superando di ben 16 giorni i tempi di riferimento).(media esiti 31,17) 
 
In Umbria le migliori performance, statisticamente provate, sono state raggiunte dall’Ospedale Città di Castello (68,2%). Mentre esiti sfavorevoli si segnalano all’Ospedale S. M. della Stella di Orvieto dove è operato entro le 48 ore solo il 15,1% dei pazienti.
La regione Marche è senza dubbio quella con i migliori esiti di tutte le regioni sotto la lente: solo al C.G. Mazzoni di Ascoli Piceno e agli Ospedali Riuniti di Jesi è esiguo il numero di pazienti operati entro le 48 ore (rispettivamente il 24,4% e il 35,2%). Tutte le altre strutture, con alcuni distinguo, presentano esiti che si staccano favorevolmente dalla media italiana. Si va dalle ottime performance dell’Ospedale di Senigallia (78,1%), passando per quelle dell’Ospedale Santa Croce di Fano (76,2%), solo per citarne alcuni, fino al 48% del Presidio Ospedaliero di Fermo.
In Abruzzo “buoni e cattivi” si distribuiscono equamente. E così viene operato in tempi brevi il 64,8% dei pazienti all’Ospedale Civile S. Massimo a Penne, il 60,1% al Civile SS Trinità di Popoli, mentre appena il 4,8% dei pazienti riesce a varcare la camera operatoria entro i due giorni dal ricovero al S. Nicola e Filippo di Avezzano (4,8%). E non va meglio al SS Annunziata di Chieti e all’Annunziata di Sulmona, rispettivamente con un 6,1% e un 7,1%.
 
 

24 maggio 2012
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