Sul personale le Regioni sbagliano ancora una volta
di Guido Quici (Cimo)
22 GIU - Il documento elaborato dalla Commissione Salute delle Regioni e presentato stamattina al Ministro Lorenzin, sottolinea, ancora una volta, il tentativo da parte dei Governatori di entrare a gamba tesa sullo stato giuridico e sulla carriera del personale del SSN, nonché sui percorsi di formazione già regolamentati a livello nazionale. “
Abbiamo l’impressione che l’obiettivo finale sia quello di avere manovalanza a costi sempre più bassi, in una sorta di ammucchiata tra le professioni sanitarie. La brutta copia di una tela cubista.
Lo strumento è l’articolo 22 del Patto della Salute - si legge nel documento - Un articolo di legge che viene utilizzato come un autobus sul quale si sale o scende a seconda delle convenienze. Si sale quando si tratta di definire il fabbisogno standard del personale, adottando metodologie di natura economiche, magari non basate sulle reali esigenze clinico-assistenziali; e si scende quando si tratta di non finanziare la progressione di carriera. Come è ben dimostrato nelle ultime leggi di stabilità.
E cosa dire dell’accesso dei medici al SSN a tempo indeterminato ma inquadrati in categoria non dirigenziale? E’ una provocazione inaccettabile che tende a dividere la classe medica in serie A e in serie B.
La Cimo non è disposta ad accettare questo ennesimo tentativo di frammentare la professione medica. Creerebbe solo innumerevoli disparità e frammentarietà tra gli stessi professionisti e ci auguriamo che le ipotesi ventilate siano solo frutto della calda giornata estiva.
Guido Quici
Vice Presidente Vicario Cimo
22 giugno 2017
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