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Invalidità civili: luci e ombre sulle procedure stabilite dall’Inps


La Regioni puntano il dito sul sistema di gestione in materia di invalidità civile stabilito dall’Inps. Un sistema giudicato “impraticabile”. Per questo chiedono  l’apertura  di un tavolo tecnico di confronto per rivedere il sistema e proporre adeguamenti.  In una nota approvata dalle Conferenza dei Presidenti tutte le problematiche sulla materia

05 AGO - Non piacciono alle Regioni le procedure sul sistema di gestione in materia di invalidità civile stabilito dall’Inps. E in una nota approvata in conferenza dei Presidenti il 29 luglio (vedi allegato a fondo pagina), sottolineano la necessità di rivedere il sistema. Per i tecnici delle Regioni, quanto deciso dall’Istituto, “travalica” le competenze affidate dalla legge, ed è “unilaterale e vessatorio” nei confronti delle Regioni. In estrema sintesi è un sistema “impraticabile”. Soprattutto, evidenza la nota delle Regioni: “l’instabilità del sistema, la scarsa e incompleta funzionalità senza alcuna flessibilità per dialogare con i sistemi regionali e per adattarsi alle esigenze sociosanitarie delle Asl” sono emerse anche nel corso della sperimentazione del sistema informatico realizzata in alcune Aziende (su tutte quelle della Regione Marche).
Per questo i coordinamenti tecnici della Salute e delle Politiche sociali, hanno chiesto che il Presidente della Conferenza si faccia interprete presso il Commissario Inps, ma soprattutto verso il ministero della Salute – per altro mai coinvolto in queste problematiche dall’Istituto - di avviare un “tavolo tecnico”  Regioni,  ministeri della Salute e del Lavoro e Inps per rivedere e proporre adeguamenti al flusso procedurale Inps. Obiettivo: assicurare una corretta gestione degli accertamenti sociosanitari nonché di tutti i benefici connessi con questi riconoscimenti.
Inoltre, hanno chiesto che alle Regioni già dotate di sistemi informativi regionali per gli accertamenti dell’invalidità, venga garantito lo scambio dati tra sistema Inps e sistemi regionali tramite cooperazione applicativa nel rispetto dell’autonomia regionale nell’implementazione e gestione dei propri sistemi.
L’Inps - si legge nella nota -  già da fine dicembre 2009 in forma completamente “autonoma e unilaterale” stabiliva procedure contenenti criticità evidenti. Per questo le Regioni avevano richiesto livello nazionale tre garanzie:

Richieste poi ribadite in occasione della Conferenza Stato-Regioni del 29 aprile 2010 che aveva sancito l’accordo quadro tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le Regioni sui i trattamenti dell’invalidità civile.

(E.M.)

05 agosto 2010
© Riproduzione riservata

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