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Bolzano riorganizza la sanità. Nessun ospedale chiuso


I pilastri del processo di riorganizzazione, illustrato dall'assessore Theiner, saranno: assistenza sanitaria garantita su tutto il territorio, specializzazione clinica con qualità certificata a livello internazionale, conti sotto controllo nonostante la crescente domanda di prestazioni sanitarie.

09 NOV - “Un’occasione da non perdere". Così l'assessore alla Sanità Richard Theiner ha commentato l’approvazione, da parte della Giunta provinciale, del programma di lavoro per la "riforma clinica" nella P.A. di Bolzano. Il documento ricalca sostanzialmente la bozza presentata il mese scorso ed individua le liste d'attesa tra i punti deboli da migliorare più rapidamente migliorati. "Puntiamo ad abbattere l'iter burocratico da seguire per le prenotazioni, soprattutto per quanto riguarda le visite di controllo", ha detto Theiner.
Nessuno dei sette ospedali presenti sul territorio (Bolzano, Merano, Silandro, Bressanone, Vipiteno, Brunico e San Candido) sarà chiuso e tutti manterranno la loro funzione di assistenza in regime di ricovero acuto. Anche in questo ambito, però, vi saranno delle novità: ognuno dei sette ospedali manterrà l'assistenza di base, cinque primariati e un servizio provinciale inteso come centro di competenza. "Per interventi particolari saranno concentrate in un'unica struttura attrezzature all'avanguardia e personale altamente qualificato, fermo restando che la fase pre- e post-operatoria potrà essere trascorsa dal paziente nell'ospedale più vicino. “Solo attraverso la specializzazione – ha detto Theiner - possiamo garantire un'assistenza di qualità e mantenere l'Alto Adige competitivo a livello internazionale nel settore della sanità".
In particolare, la stroke-unit per l'assistenza alle persone colpite da ictus sarà concentrata nell’ospedale di Bolzano, la chirurgia della mano a Merano, la chirurgia plastica a Bressanone, la fecondazione assistita a Brunico, la terapia del dolore a San Candido, la riabilitazione neurologica a Vipiteno ed endoprotesica (anca e ginocchio) a Silandro.
Il processo, hanno sottolineato l'assessore, “sarà lungo e durerà anni”, ma si aspettano grandi risultati di salute e di gestione del sistema. I pilastri della riforma restano gli stessi della bozza presentata lo scorso mese, e cioè assistenza sanitaria garantita su tutto il territorio, specializzazione clinica con qualità certificata a livello internazionale, conti sotto controllo nonostante la crescente domanda di prestazioni sanitarie.
Tra le prime azioni previste dalla riforma, l’avvio, da parte dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, a ce certificare i reparti e i servizi esistenti secondo i criteri di qualità nazionali, internazionali e unificati a livello aziendale.
Le strutture di dipartimento esistenti saranno esaminate in merito alla funzione e all’effettiva utilità, per poi decidere se mantenerle operative, integrarle o eliminarle. Sarà inoltre esaminata l’eventuale apertura di nuove strutture di dipartimento là dove si registri una carenza.
In alternativa ai dipartimenti, potranno essere create forme di “vincolante collaborazione”, cioè accordi collegati al budget dei reparti e contraddistinti come obiettivi con una valenza definita, ma più flessibili e facili dal punto di vista organizzativo, gestionale e amministrativo di un dipartimento.

Particolare attenzione sarà rivolta all’assistenza oncologica, con l’individuazione di centri di riferimento per la chirurgia oncologica. Oltre all’ospedale, sarà inoltre potenziato il territorio, “visto che questi due ambiti si completano reciprocamente, la realizzazione delle riforma clinica si riferisce ad entrambi in eguale misura”.

Ai medici viene chiesto un impegno nella direzione dell’appropriatezza, a partire dalla prescrizione dei farmaci alla somministrazione delle prestazioni.

 In allegato, a fondo pagina, il documento integrale approvato dalla Giunta.

09 novembre 2010
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