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Roma. Nasce al Policlinico Gemelli un centro per aiutare bambini e adolescenti preda della rete web


Presentato oggi il nuovo “Centro Pediatrico Interdipartimentale per la Psicopatologia da web” al Policlinico un centro multidisciplinare per aiutare bambini e adolescenti che hanno subito danni (psichici o fisici) a causa di un uso scorretto delle nuove tecnologie (smarthpone, tablet, pc)

18 GEN - Per aiutare giovani e giovanissimi spesso preda di un uso eccessivo e scorretto delle nuove tecnologie (dagli smartphone ai tablet e ai pc) con conseguenti rischi sul fronte dello sviluppo cognitivo, della salute psichica, ma anche del comportamento e di tipo più prettamente fisico (soprattutto problemi ortopedici e di vista) nasce dalla collaborazione di Policlinico A. Gemelli di Roma e Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica il “Centro Pediatrico Interdipartimentale per la Psicopatologia da web”.

Il Centro, di imminente apertura, che vuole essere un buon esempio di presidio clinico multidisciplinare mediante un modello di intervento condiviso tra la Psichiatria, la Neuropsichiatria Infantile e la Pediatria, viene presentato oggi presso il Centro Congressi Europa dell’Università Cattolica a Roma. A presentare finalità e attività del Centro Federico Tonioni, dell'Istituto di Psichiatria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Responsabile dell’Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali del Gemelli da Daniela Chieffo, Neuropsicologa presso l’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile - Fondazione Policlinico Gemelli, da Pietro Ferrara, Istituto di Clinica pediatrica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Referente Nazionale per maltrattamento e abuso della Società Italiana di Pediatria, da Luigi Janiri, Direttore della Scuola di Specializzazione di Psichiatria dell’Università Cattolica e Direttore dell’UOC di Psichiatria - Fondazione Gemelli.

 L’incontro inaugurale moderato da Eugenio Mercuri, Direttore dell’Istituto di Psichiatria e Direttore dell’UOC di Neuropsichiatria Infantile del Gemelli, si conclude con alcune testimonianze tra cui quella di Luca Barbareschi, imprenditore e attore,  direttore artistico del Teatro Eliseo che collabora per attività culturali con il Policlinico. Intervengono inoltre: Alfonso Benevento, Project manager di E-Tutor Web, Paola Cavatorta, Psichiatra e Consulente Tecnico, Direttore del Consultorio Familiare dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, oltre ad studenti delle classi medie inferiori e superiori.

“Il Centro, il primo in Italia che integra discipline diverse nello stesso percorso clinico, nasce dalla collaborazione tra l’Area Neuroscienze e l’Area Pediatrica del Policlinico A. Gemelli, per la presa incarico di un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali”, spiega Tonioni.

Per i bambini e gli adolescenti un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e dell’immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale, con aspetti sovrapponibili al fenomeno giapponese “Hikikomori”. “Allo stesso modo - rileva Tonioni - le trasformazioni neurocognitive, conseguenti a un modo diverso di interagire con la realtà aprono dinamiche nuove nella clinica e nella riabilitazione dei disturbi dell’apprendimento e di quelli legati all’area neurologica”.
 
La Pediatria - afferma Ferrara - sta cambiando radicalmente e deve sempre più occuparsi di problematiche una volta sconosciute, ma che sempre più hanno risvolti sociali e comportamentali. In particolare la volontaria reclusione di bambini e adolescenti di oggi che, come avverte l’Accademia Americana di Pediatria, trascorrono in media circa 7 ore al giorno davanti a TV, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle 2-3 ore giornaliere consigliate. Dati simili sono emersi anche in Italia da recenti indagini sulle abitudini di bambini e adolescenti. La facile accessibilità, il superamento dei normali vincoli spazio-temporali e l’anonimato tipici del mondo digitale rappresentano infatti un’alternativa allettante alla realtà, offrendo esperienze sensoriali e relazionali nuove”.
 
“Per il modo in cui è stato ideato - conclude Eugenio Mercuri -, il centro rappresenterà un’esperienza pilota in grado di affrontare il problema delle dipendenze da rete a 360 gradi, riuscendo a coprire non solo gli elementi psicologici legati alla dipendenza ma anche le ripercussioni a livello fisico e cognitivo. Per la prima volta si offrirà una presa in carico completa aiutando i ragazzi e le loro famiglie nell’affrontare tutte queste problematiche”. 

18 gennaio 2016
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