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Liguria. Approvato il nuovo Piano sociosanitario regionale 2017-2019


Uno dei punti cardini del piano è rappresentato dalla riorganizzazione della rete ospedaliera: tra i principi fondamentali c'è il mantenimento della dotazione di posti letto per acuti e l'implementazione della dotazione di posti letto per riabilitazione e a media intensità. Prevista la  costruzione di tre nuovi ospedali a elevata innovazione tecnologica. Viale: “Cambio epocale da visione ospedalocentrica. Azzeramento del disavanzo senza chiudere gli ospedali e riaprendo i pronto soccorso”.

07 DIC - Approvato martedì 5 dicembre, con 16 voti a favore (maggioranza di centro destra) e 14 contrari (minoranza), dopo un lungo dibattito terminato in serata, il nuovo Piano sociosanitario della Regione Liguria per gli anni 2017-2019. Per l'attuazione del piano sono elementi costitutivi fondamentali: Alisa, il direttore sociosanitario, i dipartimenti interaziendali regionali, la rideterminazione degli assetti organizzativi delle aziende (Processo organizzativo aziendale).

Uno dei punti cardini del piano è rappresentato dalla riorganizzazione della rete ospedaliera: tra i principi fondamentali c'è il mantenimento della dotazione di posti letto per acuti e l'implementazione della dotazione di posti letto per riabilitazione e a media intensità.

Nel dettaglio è prevista la  costruzione di tre nuovi ospedali a elevata innovazione tecnologica: Ospedale del Ponente dell'area metropolitana genovese (Erzelli), Ospedale unico ad Arma di Taggia e Ospedale della Spezia–Felettino, Dea di primo livello. 

Il panorama del rinnovo del parco ospedaliero regionale è completato dalla costruzione del nuovo ospedale Galliera.

Prevista, inoltre, la riapertura dei pronto soccorsi  negli ospedali di Cairo Montenotte, Bordighera e Albenga e, ove si verifichino le condizioni di sostenibilità, in quello di Rapallo. L'Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure resta Dea di secondo livello. Si prevede, in generale, la riduzione dei tempi d'attesa, previsto anche un percorso di apertura di ambulatori infermieristici sul territorio. Viene confermata la scelta  di procedere con l'integrazione tra pubblico e privato accreditato.

Per quanto concerne l'assistenza sociosanitaria, particolare attenzione viene riservata, tra l'altro, alle cure domiciliari, alle dimissioni protette e alle cure palliative, che hanno obiettivo primario il mantenimento a domicilio delle persone affette da determinate patologie. Per la sanità ligure è previsto un piano di efficientamento per la progressiva riduzione delle perdite, rispetto al 2015, che si concluderà nel 2020.

“Sono molto soddisfatta – ha commentato la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia Viale  - dell’approvazione oggi del Piano sociosanitario 2017-2019 che segna una nuova epoca rispetto al piano approvato dalla precedente amministrazione di centrosinistra. In pochi mesi, con le tre leggi di riforma approvate dall’Aula e oggi con il Piano sociosanitario, abbiamo delineato la sanità del futuro, che va verso l'efficientamento e l'azzeramento del disavanzo, senza chiudere ospedali e, anzi, riaprendo numerosi pronto soccorso, garantendo al contempo il passaggio dalla visione 'ospedalocentrica' del vecchio piano ad una effettiva integrazione ospedale-territorio, individuata come prioritaria”.

Per Viale si tratta di “uno straordinario risultato che mette al centro la persona e non la malattia. Ora si apre la sfida vera ovvero l’attuazione di questo Piano”

“Il Piano non è, come qualcuno ha affermato, uno strumento organizzativo – ha aggiunto la vicepresidente Viale – ma, secondo quanto previsto dalla legge, delinea le azioni da promuovere rispetto alla fotografia di quello che sarà la Liguria nei prossimi tre anni, le priorità per grandi sistemi e non per livelli organizzativi, strumenti questi ultimi propri delle aziende con i piani organizzativi aziendali. In altre parole il Piano delinea la rete ospedaliera per i prossimi anni, non quella territoriale relativa, ad esempio, alle Case della salute”. Circa le critiche sulla mancanza di personale, la vicepresidente ha sottolineato che “durante la discussione i consiglieri di opposizione hanno dimenticato il concorso per gli infermieri bandito da questa amministrazione: giunto a conclusione secondo i tempi previsti, entro la fine dell’anno garantirà l’assunzione di un centinaio di infermieri e, a seguire, scorrendo le graduatorie, di altri professionisti nei primi mesi del 2018, superando così le criticità di un settore molto importante nel sistema sociosanitario”.

La vicepresidente Viale ha quindi ripercorso le tappe che hanno preceduto l’approvazione del Piano, dalla presentazione del Libro Bianco nel febbraio del 2016 all’approvazione delle tre leggi di riforma: la prima sull’istituzione di una governance di sistema (Legge 29 luglio 2016 N. 17 che mantiene le cinque Asl e istituisce Alisa), la seconda sull’integrazione ospedale-territorio (Legge 18 novembre 2016 N. 27 che istituisce il direttore sociosanitario e i Dipartimenti Interaziendali Regionali), e la terza sul sistema di accreditamento e autorizzazione (Legge 11 maggio 2017 N. 9) “che ha sanato una situazione ormai intollerabile in cui ogni Asl concedeva accreditamenti e autorizzazioni in base a regole diverse sul nostro territorio”, ha concluso la vicepresidente Viale.


Il Piano Sociosanitario 2017-2019 illustrato in una nota di sintesi della Regione

Riorganizzazione della rete ospedaliera
- Mantenimento di tutti gli 11 ospedali presenti sul territorio e loro potenziamento
- Riapertura Pronto Soccorso negli ospedali di Cairo M., Albenga, Bordighera (con l’impegno alla valutazione circa la trasformazione del punto di primo intervento di Rapallo in Pronto soccorso, ove si verifichino le condizioni di sostenibilità)
- Mantenimento DEA II livello ospedale Santa Corona di Pietra Ligure
- Area metropolitana genovese, realizzazione ospedale del Ponente agli Erzelli

Integrazione ospedale - territorio verso una sanità sempre più a chilometro zero che metta al centro la persona per garantire la libertà di scelta nell’accesso al servizio sanitario e la continuità dei percorsi assistenziali, dall’accoglienza all’integrazione tra assistenza primaria, ospedaliera, domiciliare e residenziale:
- percorsi di dimissione protetta
- sistema di valutazione della persona non autosufficiente e del suo fabbisogno assistenziale con criteri omogenei in tutto il territorio
- coinvolgimento dei medici di medicina generale (accordo per la gestione delle cronicità), dei pediatri di libera scelta, della rete delle farmacie territoriali
- implementazione nuovo sistema unico di prenotazione Cup regionale
- implementazione attività ambulatoriale e territoriale
- potenziamento reparti a bassa e media intensità

Istituzione dei Diar – Dipartimenti interaziendali regionali per condividere le ‘best practice’, garantire una presa in carico globale del paziente e una maggiore uniformità ed equità della risposta sanitaria su tutto il territorio al fine di abbattere le liste d’attesa.

Azzeramento del disavanzo e raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2020: partendo dai 94 milioni di perdite nel 2015 il documento prevede una riduzione a 64 milioni nel 2017, a 49 milioni nel 2018 (pari a 45 milioni) fino a 34 milioni nel 2019 (60 milioni).

Efficientamento - migliore utilizzo della Centrale acquisti, razionalizzazione delle strutture con l’eliminazione dei duplicati organizzativi, monitoraggio dell’appropriatezza (prescrittiva, diagnostica, terapeutica, organizzativa, economica) oltre che della qualità percepita da parte degli utenti

Nuove tecnologie - implementazione nuove tecnologie applicate all’assistenza sanitaria con specifiche azioni di formazione del personale, oltre che degli aspetti legati alla comunicazione e alla trasparenza. Percorso di apertura di ambulatori infermieristici sul territorio.

Malattie rare – realizzazione di una rete delle cure dei soggetti con malattie rare in modo da garantire la continuità socioassistenziale dall’età pediatrica all’età adulta, attività formative e informative rivolte a specialisti, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, pazienti e cittadini, istituzione di centri di risorse biologiche istituzionali nelle Asl e negli Icrrs.

07 dicembre 2017
© Riproduzione riservata

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