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Sicilia. Cala il numero di obesi tra i bambini


La Regione fa registrare un'inversione di tendenza nella lotta all'obesità infantile: secondo gli ultimi dati, tra i bambini di terza elementare c'è stata una riduzione del 4% rispetto alla campagna del 2007. Lo rivela un’indagine del Ministero della Salute e Ccm coordinata dall’Iss.

21 NOV - Una delle ragioni del calo è la rilevante riduzione di alcuni fattori di rischio come i comportamenti sedentari per i bambini delle scuole elementari: meno della metà dei bambini passa almeno diverse ore davanti a tv e videogiochi (47%). Sono sempre più diffuse le adesioni a stili di vita salutari: attività fisica (45%); giochi all'aperto (54%); consumo di frutta e verdura (4%); merenda di metà mattina 12% e consumo della prima colazione (83%).
Sono questi i principali risultati dell'indagine condotta tra 1280 studenti di 64 scuole primarie siciliane e di 2840 studenti di 223 classi di scuola media e superiore nell'ambito del progetto di controllo sui rischi comportamentali tra i ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni voluto dal Ministero della Salute e dal Centro di Controllo delle Malattie (CCM) e coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità.
Nell'ambito di questo progetto, al quale la Sicilia ha aderito, e' stata sviluppata l'indagine "OKkio alla Salute", un sistema di sorveglianza sullo stato nutrizionale e sui fattori di rischio ad esso associati nei bambini delle scuole primarie ed e' stato avviato il sistema di sorveglianza sugli stili di vita e sui comportamenti dei giovani "HBSC- Health Behaviour in School - aged in Children".
"I dati confermano che la prevenzione e' alla base di una corretta politica sanitaria - ha commentato l'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo - e quest'amministrazione crede molto nella prevenzione a partire dal miglioramento degli stili di vita e dalla correzione di comportamenti a rischio. I miglioramenti conseguiti vanno certamente messi in relazione con le attività di promozione e di educazione alla salute volute dall'assessorato nell'ambito del Piano regionale della Prevenzione e basate sull'integrazione tra salute, scuola e famiglia. Nonostante i dati siano incoraggianti, dobbiamo ancora lavorare per diffondere nelle famiglie e nella scuola il convincimento di quanto sia importante non sottovalutare il problema dello stato nutrizionale dei propri figli, della qualità e della quantità dei cibi assunti e degli aspetti legati alle attività che favoriscono il movimento
Riguardo allo stato di salute e benessere fisico, psichico e sociale dei preadolescenti, i risultati dell'indagine condotta tra i ragazzi delle scuole medie e superiori della Sicilia mostrano che il sovrappeso e l'obesità tra gli undicenni e' pari al 26% e tende a scendere con il crescere dell'età: a quindici anni e' pari al 18% e si mantiene costantemente più elevato tra i maschi. Quasi la metà degli adolescenti consuma la frutta quotidianamente ma il consumo di verdure e' più basso. Cresce con l'età il consumo di bevande alcoliche e aumenta l'abitudine al fumo e ai comportamenti sedentari.
Il 15% dei ragazzi di 15 anni d'età dichiara di aver già fatto uso di droghe quali la cannabis, mentre il 22% dice di avere avuto rapporti sessuali completi e di questi il 24% dichiara di avere avuto rapporti non protetti. In tema di violenza, si e' evidenziato che la maggior parte di ragazzi/e non e' coinvolto in tali comportamenti; particolare attenzione destano tuttavia i dati degli 11enni, tra i quali circa il 5% dice di aver subito atti di bullismo.
Le indagini a livello regionale sono state coordinate dal Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico diretto da Lucia Borsellino grazie anche all'efficiente rete di raccolta dei risultati realizzata fra gli operatori del mondo della scuola e della salute.
"I dati ad oggi raccolti - ha aggiunto Lucia Borsellino - dimostrano che occorre continuare a valorizzare strategie di promozione e di educazione alla salute sempre più capillari sul territorio e nelle comunità, attraverso interventi integrati che coinvolgano tutti gli attori istituzionalmente coinvolti".

21 novembre 2011
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