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Zingaretti presenta protocollo di collaborazione con Unicamillus


L’intesa disciplina le modalità di collaborazione tra L’Unicamillus e la Regione Lazio per lo svolgimento delle attività integrate di didattica, ricerca ed assistenza. L’Ospedale dei Castelli, di recente attivazione, sarà la struttura principale per la realizzazione del progetto. Zingaretti: “Metà ragazzi italiani, metà stranieri. Integrazione è possibile”.

28 GEN - "Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il Rettore, Gianni Profita accompagnati dall’Assessore regionale alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria, Alessio D’Amato e dal direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda presentano il protocollo d’intesa sottoscritto tra l’Ente regionale e la Saint Camillus International University of Health Sciences". A darne notizia, un comunicato della Regione Lazio.
 
L’intesa ha una durata di tre anni e disciplina le modalità di collaborazione tra L’Unicamillus e la Regione Lazio per lo svolgimento delle attività integrate di didattica, ricerca ed assistenza.
 
"Unicamillus si rivolge a studenti comunitari e non comunitari - spiega la nota - che dimostrino un particolare interesse scientifico e professionale nei confronti di problematiche sanitarie presenti soprattutto in paesi in via di sviluppo. È una università privata e ha ottenuto il riconoscimento del Ministero dell’Istruzione. È un ateneo laico e accoglie giovani di tutte le confessioni.
 
Il Protocollo d’intesa regola in particolare la partecipazione dell’Università all’attuazione della programmazione sanitaria regionale, il contributo della Regione alla programmazione didattico–formativa e di ricerca dell’Università, fatte salve le rispettive competenze istituzionali, le modalità di collaborazione tra funzione didattico-formativa e di ricerca dell’Università e funzione assistenziale della Asl Roma 6, che assume le funzioni di Azienda di riferimento dell’Università, nonché l’apporto del personale del Servizio Sanitario alle attività formative dell’Università.
 
La Asl Roma 6 organizzerà - prosegue la nota -, in accordo con Regione e Università, l’espletamento delle attività assistenziali relative ai Corsi di Laurea delle professioni sanitarie in Infermieristica, Ostetricia, Fisioterapia, Tecniche di laboratorio biomedico, Tecnica di radiologia per immagini e radioterapia e in un secondo step il Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia. L’Ospedale dei Castelli, di recente attivazione, è stato individuato come struttura principale per la realizzazione dell’integrazione.
 
L’Università contribuisce, per gli aspetti concernenti le strutture e le attività assistenziali essenziali allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali di didattica e di ricerca, relativamente: a) alla formulazione di indicazioni utili alla Regione per l’elaborazione del Piano Sanitario Regionale in materia di ricerca; b) alla realizzazione di programmi di intervento di interesse regionale, definiti di comune accordo tra Regione e Università.
 
Vista la recentissima attivazione - si legge in conclusione -, l’Università ha immatricolato un numero di studenti inferiore rispetto alle disponibilità totali (88 su 272 per le professioni sanitarie e 120 su 120 per il corso di medicina e chirurgia)".
 
"In questi giorni si dicono tante stupidaggini sull'immigrazione vista sempre e solo come un problema. Io invece sono orgoglioso che parta questo corso che, grazie all'università Unicamillus e all'Ospedale dei Castelli, dimostra che è possibile una bella integrazione". È quanto ha dichiarato il presidente Nicola Zingaretti all'Ansa, presentando l'accordo tra la Regione e l'Ateneo internazionale.
 
"Metà ragazzi italiani, metà ragazzi stranieri - ha aggiunto - per formarsi qui e poi tornare nei propri Paesi. Porteranno qui la loro cultura e la loro ricchezza, apprenderanno la scienza medica e ritorneranno a sostegno dei propri sistemi sanitari. E poi - ha sottolineato - ci sono i ragazzi italiani, che dentro questa atmosfera internazionale, si formano per garantire buona sanità. Un bellissimo progetto, con numeri importanti, che nasce alle porte della Capitale, anche per dare l'idea di uno sviluppo che non è solo dentro la città ma garantisce buona salute anche nelle province. Un progetto di carattere internazionale, che dimostra che quando si usa il cervello le cose funzionano e funzionano anche su aspetti delicati e importanti come l'immigrazione, la buona integrazione della quale abbiamo bisogno - ha concluso - proprio per migliorare la qualità delle cure".
 
"È una scommessa sulla formazione, l'integrazione, la qualità dei servizi anche nella provincia romana - ha detto l'assessore D'Amato - Questo per noi è un aspetto molto importante e un ulteriore passo in avanti che ci riempie di orgoglio".

28 gennaio 2019
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