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Coronavirus. Mario Raviolo fuori dall’Unità di crisi. Omceo Torino: “Lo abbiamo criticato anche noi ma diciamo no a gogne personali”


Dopo la rimozione dall'Unità di Crisi regionale, l’Ordine dei medici di Torino interviene per esprimere “assoluta disapprovazione verso derisioni di cattivo gusto” nei suoi confronti. “Siamo stati tra i primi a denunciare, anche con toni forti, l’inadeguatezza dell’azione dell’Unità di Crisi piemontese”, ma “non riteniamo accettabile che le responsabilità di coloro che negli ultimi 20 anni hanno determinato le criticità del SSN siano riversate su chi si è trovato a doverle rimediare in un solo momento, divenendo un naturale capro espiatorio degli errori altrui”.

28 APR - Sì alle critiche, no alle gogne mediatiche. Questo, in sintesi, il messaggio dell’Omceo di Torino, che dopo avere denunciato nel corso delle settimane le criticità della gestione piemontese in relazione all’emergenza Covid, scende in campo oggi in difesa del direttore dell’area dalla Maxiemergenza, Mario Raviolo, dagli attacchi sui social e in tv per mezzo di alcune trasmissioni televisive, tra cui Striscia la Notizia, che nella puntata del 24 aprile ha posizionato Raviolo al vertice della rubrica dedicata ai “nuovi mostri”.

“Questo Ordine - spiega infatti l’Omceo Torino in una nota - è stato tra i primi a denunciare, anche con toni forti, l’inadeguatezza dell’azione dell’Unità di Crisi piemontese e le responsabilità dei suoi vertici, tra i quali il dottor Mario Raviolo, con una critica in merito alle sue competenze, mai alla sua persona. Con uguale forza intende ora manifestare l’assoluta disapprovazione verso derisioni di cattivo gusto del collega in note trasmissioni televisive, satiriche e non: servizi che poi hanno indotto attacchi gratuiti e volgari di persone alla ricerca di un bersaglio facile”.
 
“A costoro - prosegue l’Omceo Torino - ricordiamo la differenza tra la denigrazione gratuita di chi in buona fede si è rivelato non all’altezza del ruolo e la critica obiettiva alla sua azione con argomenti finalizzati a migliorarne la rispondenza alle esigenze dettate dalla pandemia.
Non riteniamo accettabile che le responsabilità di coloro che negli ultimi 20 anni hanno determinato le criticità del SSN, che l’attuale pandemia ha reso tangibili, siano riversate su chi si è trovato a doverle rimediare in un solo momento, divenendo un naturale capro espiatorio degli errori altrui”.
 
“Quando questa grave emergenza sarà terminata - conclude l’Omceo Torino - avremo modo di riflettere, di ripensare al sistema e ciascuno potrà offrire il suo apporto che, per quanto critico, dovrà rimanere civile e rispettoso. Questo “scossone”, nel mostrarci i profondi limiti dell’attuale modello della sanità e la necessità di cercare un'altra possibile via di riorganizzazione del SSN, dovrà insegnare a non fermarci alla superficie ponendo nuovamente al centro i valori che la persona porta con sé, anche quando la sua azione si riveli fallimentare”.

28 aprile 2020
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