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Vik, un assistente virtuale per le donne con tumore ovarico


L’azienda francese Wefight in collaborazione con GSK e ACTO ha sviluppato un assistente virtuale in grado di dialogare con le pazienti e fornire risposte alle domande di chi sta affrontando un carcinoma ovarico. Vik è disponibile gratuitamente sugli appstore e sui website dell’azienda e dell’associazione pazienti

 

09 FEB - L’azienda francese Wefight in collaborazione con GSK e Acto (Alleanza contro il tumore ovarico) ha sviluppato il programma Vik tumore ovarico, un’intelligenza artificiale costruita con algoritmi in grado di elaborare il linguaggio, comprendere le richieste delle pazienti e fornire una risposta ai loro dubbi.
 
I contenuti scientifici del programma si basano sulle linee guida di ogni Paese e sono stati costruiti e validati da esperti medici, mentre gli aspetti “sociali”, le risposte alle preoccupazioni degli utenti, sono state elaborate dalle associazioni dei pazienti.
 
“L’idea del progetto Vik nasce con l’obiettivo di far fronte a tre principali bisogni comuni alle pazienti: la mancanza di informazioni veloci e affidabili di natura medica, la ricerca di un sostegno globale durante il percorso diagnostico e terapeutico e il senso di solitudine e isolamento avvertito dalle donne in questa fase della loro vita”, spiega il Prof. Carmine De Angelis, oncologo dell’Università Federico II di Napoli, che ha istruito Vik Italia.
 
L’applicazione fornisce informazioni tecniche sul tumore ovarico, sulla definizione, i tipi di tumore, i sintomi, la diagnosi e l’ impatto sulla qualità della vita (sullo sport, il lavoro, la sessualità, l’alimentazione, per esempio). “Le domande più frequenti riguardano i trattamenti e gli effetti collaterali”, continua De Angelis. Vik è anche un assistente che supporta la paziente negli aspetti organizzativi e gestionali, ricordando ad esempio gli appuntamenti con il medico, gli esami da eseguire e l’assunzione delle terapie. “Vik non sostituisce il medico, ma è un suo alleato. Aiuta la paziente a diventare consapevole del percorso da affrontare, e credo che in questo modo faciliti l’interazione medico-paziente”.
 
In Italia, i contenuti più umani, sociali, dell’App sono stati elaborati da Acto onlus. “Vik risponde al primo e più importante bisogno delle pazienti: l’informazione”, osserva Nicoletta Cerana, presidente di Acto Italia. “Fino a circa 10 anni fa, otto donne su dieci non sapevano dell’esistenza del tumore ovarico. Oggi il livello di conoscenza è migliorato, ma il bisogno di informazione resta fortissimo, e interessa la malattia a tutti i livelli. Poter contare anche sull’intelligenza artificiale offre un’arma in più per informare le donne e le pazienti”.
 
Grazie all’uso di nuove terapie, la sopravvivenza delle pazienti con tumore ovarico è migliorata e quindi, conclude Cerana, si pone il problema della qualità della vita. “Occorrono servizi e programmi che le aiutino a vivere meglio. Vik offre un supporto anche in questo senso”.
 
“In effetti negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a una rivoluzione del paradigma terapeutico del tumore ovarico”, aggiunge Vanda Salutari, UOC Ginecologia Oncologica, Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS, Roma. “Il tumore ovarico è definito il silent killer perché non esiste uno screening e i sintomi sono spesso aspecifici, per cui la diagnosi avviene quando ormai la malattia è in fase avanzata. I farmaci della classe dei PARP inibitori hanno rivoluzionato il trattamento di questo tumore e le prospettive e la qualità di vita delle pazienti”. In tale contesto, aggiunge, “il supporto di una chatbot come Vik diventa fondamentale. Permette alla paziente di avere a disposizione un valido supporto che la accompagna nella gestione degli effetti collaterali e delle paure legate alla malattia e al nuovo percorso di cura”.
 
“GSK, dopo lo sviluppo del suo primo Patient Support Program, Aria di casa, attivato nel 2020, ha poi implementato altri quattro Patient Support Program, nati dall’ascolto attivo, dall’identificazione degli unmet needs dei pazienti”, osserva Laura Cappellari, Responsabile Dipartimento Patient Affairs di GSK.
 
“Mettere a disposizione dei pazienti oncologici, fragili fisicamente e socialmente, un supporto psicologico e motivazionale quale Vik, oltre al generale miglioramento della qualità della vita impatta sull’aderenza alla terapia e sulla motivazione. Altro importante aspetto da sottolineare relativamente a questa chatbot è che permette alla paziente di consultare e condividere testimonianze di altre pazienti/caregivers, con l’obiettivo di rafforzare l’aspetto dell’auto aiuto”
 
La versione italiana di Vik Tumore Ovarico, è disponibile negli App stores e sui websites di GSK e di ACTO.

09 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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