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Salute mentale. Dopo pandemia minori sempre più a rischio. Effetti della guerra anche per le generazioni successive. L’allarme dei neuropsichiatri infantili


Bambini e adolescenti ancora sotto stress: benessere psichico già peggiorato del 10% a livello globale a causa della Pandemia. E la guerra metterà ulteriormente a rischio la salute mentale dei bambini e dei ragazzi anche italiani, avverte la Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Atteso un aumento di bambini profughi e/o orfani traumatizzati.

02 MAR - Oltre il rischio di mortalità, i conflitti armati hanno gravi conseguenze sulla salute mentale dei minori. Non solo per bambini e adolescenti direttamente coinvolti nella tragedia della guerra in Ucraina, come in altre parti del pianeta, ma anche per quelli italiani e di tutto il mondo, già provati duramente dagli effetti della Pandemia.

Lancia l’allarme la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) che esprime profonda preoccupazione per gli effetti della guerra in Ucraina sulla salute fisica, mentale e sociale dei soggetti più fragili come sono i bambini e gli adolescenti, ancora di più se affetti da qualunque tipo di disabilità. “
 
Sono fortemente vulnerabili allo stress e con minori capacità di adattamento ai traumi, con conseguenze devastanti sul loro sviluppo e quindi sul loro futuro che è il futuro del mondo”, spiega Elisa Fazzi, Presidente della Sinpia e direttore della Uo Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Asst Spedali Civili e Università di Brescia.
 
“È con infinito sconforto, incredulità e dolore – continua – che siamo testimoni, dopo due anni di Pandemia che ha duramente provato tutta la comunità mondiale ed in modo specifico la salute mentale dei bambini e degli adolescenti, del palesarsi dei venti di guerra nel continente europeo con uno scenario che non ci saremmo mai aspettati di rivedere dopo la Seconda Guerra Mondiale. Non pensavamo che ciò sarebbe mai accaduto di nuovo in Europa”.
 
La guerra arriva in un momento già critico per il benessere dei soggetti più fragili. Secondo i dati di un ampio studio internazionale sull’impatto della Pandemia sulla salute mentale e fisica di bambini e adolescenti recentemente presentato al Congresso Sinpia, il benessere psichico dei minori è diminuito di più del 10% a livello globale, con il raddoppio dei bambini con bisogno di supporto specialistico, e con un aumento di rabbia, noia, difficoltà di concentrazione, senso di solitudine e di impotenza, stress, disturbi del sonno.
 
A questo scenario ora si aggiungono le conseguenze della guerra scoppiata in Europa. La letteratura medica riporta numerosi studi sulle conseguenze dei conflitti armati sugli individui in età evolutiva, come ad esempio un più elevato rischio di nascita prematura ed un incremento di mortalità infantile e l’aumento del numero di bambini orfani. “Durante l’infanzia e l’adolescenza viene segnalata una più alta incidenza di disturbi d’ansia e dell’umore, con evoluzione, nel 30-40% dei casi, in un disturbo post-traumatico da stress. Tale condizione psicopatologica determina un’importante compromissione della salute psichica anche in età adulta”, spiega Alessandro Zuddas, Vicepresidente Sinpia e Direttore della Uo dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale A Cao Università di Cagliari.
 
Recenti ricerche evidenziano inoltre come le conseguenze psichiche della guerra perdurino nelle generazioni successive, determinando ripercussioni negative transgenerazionali sulla salute mentale. Questo vale per i bambini dei Paesi dove la guerra c’è, ma vale in qualche misura anche per i bambini che la guerra la vedono alla televisione o attraverso i racconti degli adulti.
 
Per la Sinpia, così come a livello europeo per la Escap - European Society for Child and Adolescent Psychiatry di cui fanno parte molti specialisti anche ucraini e russi, il primo obiettivo deve essere quello di tutelare al massimo la salute psicofisica di ogni bambino e adolescente e quindi di ogni essere umano, per consentire ai bambini e ai ragazzi italiani, europei, ma anche di tutto il mondo, di crescere al sicuro dalle minacce e dalle conseguenze dei conflitti armati.
 
“In questo tempo di grande incertezza – aggiunge Antonella Costantino, Past President della Sinpia e Direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Uonpia) della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – è indispensabile fare tutto il possibile per proteggere i nostri ragazzi, chiedendo a gran voce di cessare la guerra, ogni guerra. Sfortunatamente, questa guerra aggiungerà molti altri al numero di bambini che subiranno lesioni potenzialmente letali o causa di disabilità future, così come traumi che comprometteranno la loro salute mentale”.

02 marzo 2022
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