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Long Covid sotto la lente Nih. Al via maxi programma di studi clinici per testare potenziali trattamenti


L'iniziativa è parte di un progetto battezzato Recover (Researching Covid to Enhance Recovery), basato sui risultati di altre ricerche denominate Recover e condotte negli ultimi 2 anni. Finora sono oltre 24mila i pazienti reclutati. Ma i ricercatori stanno anche analizzando 60 milioni di cartelle cliniche elettroniche e conducendo più di 40 studi di patobiologia per capire come Covid-19 colpisce i diversi organi e tessuti.

01 AGO -

I National Institutes of Health (Nih) americani lanciano un maxi programma di studi clinici di fase 2 che coinvolgeranno gruppi di 100-300 partecipanti, con l'obiettivo di testare almeno una decina di potenziali trattamenti contro il Long Covid: da farmaci tradizionali a medicinali biologici, da dispositivi medici ad altre terapie. L'arruolamento è già partito per valutare “almeno 4 approcci terapeutici”, e nei prossimi mesi altri trial verranno avviati così da sperimentare “almeno ulteriori 7 trattamenti”. L'iniziativa è parte di un progetto battezzato Recover (Researching Covid to Enhance Recovery), basato sui risultati di altre ricerche denominate Recover e condotte negli ultimi 2 anni. Finora sono oltre 24mila i pazienti reclutati, riferiscono gli Nih. I ricercatori stanno anche analizzando 60 milioni di cartelle cliniche elettroniche e conducendo più di 40 studi di patobiologia per capire come Covid-19 colpisce i diversi organi e tessuti.

“Gli Nih sono impegnati in un approccio altamente coordinato e scientificamente rigoroso per trovare trattamenti che forniscano sollievo ai milioni di persone che vivono con Long Covid”, afferma Lawrence A. Tabak, direttore ad interim degli Nih. “Centinaia di scienziati e partecipanti agli studi stanno lavorando duramente per scoprire le cause biologiche del Long Covid”, una sindrome che “colpisce quasi tutti i sistemi del nostro organismo e che si manifesta con oltre 200 sintomi”, sottolinea Walter J. Koroshetz, a capo del National Institute of Neurological Disorders and Stroke degli Nih e co-responsabile del programma Recover. “Consapevoli del fatto che probabilmente è necessaria più di una soluzione” per affrontare la sindrome post-infezione da Sars-CoV-2 - evidenzia Koroshetz - abbiamo progettato rigorose piattaforme di sperimentazione clinica per identificare trattamenti mirati a pazienti con serie diverse di sintomi, allo scopo di migliorarne le funzioni e il benessere”.


I primi 2 trial lanciati dagli Nih sono 'Recover-Vital e Recover-Neuro. Ricover-Vital si focalizzerà sul contrasto ai danni prodotti dalla persistenza di Sars-CoV-2 nell'organismo, in particolare sul sistema immunitario e i vari organi. Innanzitutto verrà testato l'antivirale Paxlovid (nirmatrelvir e ritonavir), somministrato in maniera più prolungata rispetto a quanto preveda lo schema seguito per curare Covid in fase acuta. Recover-Neuro valuterà invece possibili interventi contro la disfunzione cognitiva associata al Long Covid: nebbia cerebrale, problemi di memoria, difficoltà di attenzione e di chiarezza del pensiero, calo della capacità di risolvere problemi. Gli interventi testati includeranno BrainHQ, un programma online per allenare il cervello e migliorare la funzione cognitiva; Pasc-Cognitive Recovery, un programma online che punta a potenziare le funzioni esecutive; un dispositivo di stimolazione transcranica a corrente continua, per aiutare l'attività cerebrale e migliorare il flusso sanguigno.

Nei prossimi mesi seguiranno altri protocolli, al momento in fase di revisione: Recover-Sleep, con uno studio sull'eccessiva sonnolenza diurna (che valuterà 2 farmaci la cui azione favorirebbe lo stato di veglia) e un altro sui disturbi del sonno come la difficoltà ad addormentarsi o a restare addormentati, e Recover-Autonomic sui sintomi che interessano il sistema nervoso autonomo e quindi funzioni come la frequenza cardiaca, la respirazione e l'attività del sistema digerente. Nell'ambito di Recover-Autonomic, un trial iniziale si concentrerà sulla tachicardia posturale ortostatica, testando da un lato un trattamento usato per le malattie immunitarie e dall'altro un farmaco impiegato contro l'insufficienza cardiaca cronica nelle persone con frequenza cardiaca elevata. Un quinto protocollo, ancora in fase di sviluppo, riguarderà l'affaticamento e l'intolleranza all'esercizio fisico.

Tutti gli interventi oggetto di analisi sono stati esaminati da team di scienziati e rappresentanti dei pazienti, e approvati dai vertici Nih, sulla base di idee candidate in risposta a una call del maggio 2022. Sovrintenderà al programma un comitato per il monitoraggio dei dati e la sicurezza, composto da un gruppo indipendente di esperti che seguiranno l'andamento degli studi e forniranno raccomandazioni. “I trial clinici per testare trattamenti e interventi efficaci sono una componente fondamentale della risposta governativa al Long Covid”, dichiara Rachel L. Levine, sottosegretaria alla Sanità Usa, assicurando l'impegno a “lavorare per alleviare la sofferenza di persone e famiglie maggiormente colpite” dalle sequele del coronavirus pandemico. “I rappresentanti dei pazienti e della comunità hanno fornito un contributo fondamentale per aiutarci a garantire che i risultati di questi studi siano applicabili ai pazienti in tutto il Paese e siano disponibili il prima possibile”, conclude Kanecia Zimmerman, investigatore principale del Centro coordinamento dati dei trial clinici di Recovery. Sulla maxi-controffensiva Nih anti-Long Covid è attivo il sito Internet https://trials.recovercovid.org/.



01 agosto 2023
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