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Carenza farmaci. Giombini (Adf): “La soluzione al problema va trovata al tavolo del Mise”

di Mauro Giombini

E' quella la sede perché, oltre ai rappresentanti delle associazioni delle diverse componenti della filiera del farmaco, vede la partecipazione anche di rappresentanti Ministeriali (Mise stesso, Salute e MEF). Tavolo che entro fine luglio ha l'obiettivo di analizzare e definire altri importanti temi tra cui la remunerazione della distribuzione intermedia e delle farmacie

21 MAG - Un recente articolo di Repubblica ha riportato all'attenzione dell'opinione pubblica il problema della carenza dei farmaci in farmacia. La questione è stata spesso oggetto di uno scambio di accuse reciproche tra i diversi soggetti della filiera del farmaco, imputando, a secondo dei punti di vista, il problema o al parallel trading piuttosto che a un contingentamento di alcuni medicinali operato alle stesse aziende farmaceutiche. Ma è indubbio che in molti casi i distributori sono stati indicati come l'unico "capro espiatorio".
 
In realtà un percorso per uscire da questa situazione con soluzioni concrete già esiste ed è stato avviato il 20 gennaio in ambito MISE, anche su nostra segnalazione, in uno dei diversi punti ripresi nel position paper presentato in quella sede e con la formalizzazione di Gruppi di Lavoro per volontà dell'allora sottosegretario al MISE, oggi Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, e riunitisi successivamente in data 24 marzo e in data 5 maggio.
 
ADF ritiene pertanto che l'annosa questione delle carenze debba essere/sarà finalmente risolta al tavolo ufficiale coordinato dal MISE che, oltre ai rappresentanti delle associazioni delle diverse componenti della filiera del farmaco, vede la partecipazione anche di rappresentanti Ministeriali (Mise stesso, Salute e MEF), tavolo che entro fine luglio ha l'obiettivo di analizzare e definire altri importanti temi tra cui la remunerazione della distribuzione intermedia e delle farmacie. In data 28 aprile, poi, ADF ha fatto pervenire al MISE, come previsto dai lavori svolti in data 24 marzo, un documento che pone all'attenzione dei partecipanti diversi punti, solo in parte discussi nella successiva riunione al MISE in data 5 maggio dal Vice Presidente Luca Sabelli.

In particolare sono stati evidenziate le seguenti tematiche a supporto dei necessari provvedimenti per una corretta disciplina della limitazione all'esportazione di farmaci indisponibili, che non pregiudichi la libera circolazione delle merci in Europa: 
a) in primo luogo i criteri stessi per la definizione di un farmaco indisponibile che consentano ad Aifa di indicarli in apposite liste valide a livello nazionale; 
 
b) L'esigenza di analizzare pertanto i dati relativi alla tracciabilità del singolo farmaco di cui dispone il Ministero della Salute al fine di validare l'esatta destinazione finale di uno specifico farmaco e la copertura del fabbisogno per i pazienti residenti in Italia alla cui cura va la nostra massima attenzione e conseguentemente la congruità delle richieste provenienti dalle farmacie ai grossisti e da questi alle industrie produttrici.
 
Una indagine nazionale ADF sui 52 farmaci carenti elencati della Regione Lazio (la sola che ha prodotto una lista) nello scorso luglio ha peraltro messo in evidenza che i grossisti ADF hanno ricevuto in media il 15% del richiesto, per effetto del drastico contingentamento operato dalla industria in fase di evasione degli ordini. 
 
c) Una approfondita analisi da parte di ADF sulla dinamica delle autorizzazioni rilasciate dalle Regioni ad operare come grossisti ai sensi del D.L.vo 219/2006 ha messo in luce che oltre ai 178 siti logistici dei distributori intermedi a pieno assortimento associati ad ADF e Federfarma Servizi e riconducibili a 69 ragioni sociali, sono stati autorizzati ad oggi altri 900 operatori a svolgere la medesima attività. Con un aumento di oltre 300 operatori in più nell’ultimo quadriennio non giustificati nè da esigenza logistica territoriale e ancor meno da efficienza, in controtendenza rispetto al ridursi del numero dei grossisti full liners e dei loro magazzini.
 

Il fine primario è quello di ripristinare un corretto dimensionamento della domanda bottom-up, a partire dunque dai pazienti e dalla loro legittima aspettativa di poter ricevere la giusta risposta al loro fabbisogno, attraverso una corretta copertura degli stock presso farmacie e soprattutto grossisti, tali da garantire la salute dei cittadini sottoposti a cure con specialità medicinali non sostituibili. 
 
Mauro Giombini
Presidente Associazione dei distributori farmaceutici (ADF)

21 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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