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Epatite C. AIFA: “Sì all’eradicazione, ma serve un piano nazionale e ci vorranno 6-8 anni. Da subito ‘cure salvavita’ per i 50mila malati gravi”


“La validità dell’approccio scelto dalle istituzioni centrali trova un’ulteriore conferma nello studio di Tor Vergata, che ha evidenziato come l’eradicazione dell’HCV sia un obiettivo raggiungibile solo a lungo termine e non certo in pochi mesi". Necessari anche screening che consentano di evidenziare la presenza del virus prima dello sviluppo della malattia

05 GIU - “L’eradicazione dell’Epatite C, grazie ai farmaci innovativi già presenti sul mercato e a quelli che nei prossimi anni vi arriveranno, è un obiettivo prioritario degli organi posti a tutela della salute di tutti i cittadini italiani, in primis il Ministero della Salute e l’Agenzia Italiana del Farmaco”. Così in una nota l’Aifa interviene nuovamente sulle scelte di politica sanitaria da adottare per contrastare l’epatite C, commentando anche quanto affermato ieri dal team di Tor Vergata sul nostro giornale.
 
“Il percorso che AIFA e Ministero hanno intrapreso già da diversi mesi – scrive l’Agenzia - si fonda su una pianificazione rigorosa, sia dal punto di vista scientifico che da quello della sostenibilità economica, che prevede una programmazione mirata a eradicare la malattia a livello nazionale e nel breve termine, tramite l’istituzione di un fondo straordinario voluto dal Governo, ad assicurare le terapie salvavita ai pazienti più gravi”.
 
“Come già ricordato in più occasioni – aggiunge - sono state infatti assicurate le risorse necessarie a curare i circa 50.000 pazienti che, a causa dello sviluppo della malattia, si trovano in pericolo di vita, e per sostenere la spesa nel primo biennio è stato stanziato 1 miliardo di euro, decuplicando il valore del fondo farmaci innovativi sino ad ora esistente”.
 
“Ma la programmazione – osserva Aifa - prevede un piano complessivo per l’eradicazione dell’Epatite C che si sviluppi in almeno 6-8 anni, periodo nel quale è auspicabile che sia possibile una definizione migliore della popolazione di pazienti eleggibili anche attraverso l’adozione di screening che consentano di evidenziare la presenza del virus prima dello sviluppo della malattia”.
 
“La validità dell’approccio scelto dalle istituzioni centrali – sottolinea la nota dell’Agenzia del Farmaco - ha appena trovato un’ulteriore conferma nello studio condotto dall’Università di Tor Vergata, che ha evidenziato come l’eradicazione dell’HCV sia un obiettivo raggiungibile solo a lungo termine e non certo in pochi mesi soprattutto senza un’analisi e pianificazione accurata, con uno sforzo coordinato a livello nazionale che consideri in modo responsabile l’identificazione certa di risorse economiche e la sostenibilità globale del SSN”.
 
“È pertanto inimmaginabile pensare di poter raggiungere l’obiettivo dell’eradicazione basandosi su interventi effettuati a livello locale e i colleghi di Tor Vergata non fanno che confermarlo – conclude Aifa - sottolineando l’importanza di screening di massa da svolgere in tutto il territorio italiano per conoscere le dimensioni reali dell’infezione”.

05 giugno 2015
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