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Alimentazione. Chi mangia abitualmente frutta secca a guscio presenta minor rischio di morte


E' quanto emerge da uno studio condotto dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS). Tra coloro che mangiano frutta a guscio almeno 8 volte al mese la riduzione del rischio di morte, per qualsiasi causa, è del 47%. Ma vantaggi per la salute li riceve anche chi mangia più raramente questo alimento, magari solo due sole volte al mese, con una riduzione del 32%.

04 SET - Mangiare regolarmente frutta a guscio, categoria nella quale troviamo alimenti come noci, nocciole, mandorle e arachidi, può essere uno strumento di prevenzione molto efficace, oltre che decisamente piacevole. Questa nozione viene oggi confermata da uno studio condotto dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS). Secondo i ricercatori molisani, il consumo di questi alimenti è associato con una riduzione del rischio di morte in genere ed in particolare di morte per cancro

La ricerca è stata condotta analizzando le abitudini di vita e l’evoluzione nel tempo dello stato di salute di oltre diciannovemila cittadini del Molise che hanno partecipato allo studio epidemiologico Moli-sani. Precedenti osservazioni condotte a livello internazionale avevano messo in luce gli effetti benefici e di prevenzione del consumo di frutta a guscio. “E ora, con questo lavoro – spiega Marialaura Bonaccio, primo autore della ricerca – siamo andati ad esplorare nel dettaglio le possibilità racchiuse in un alimento che, non dimentichiamolo, è parte integrante della Dieta mediterranea. E i nostri dati mostrano un risultato ben definito: per quanto riguarda specificamente le patologie, tra coloro che consumano abitualmente frutta a guscio si è riscontrata una minore mortalità totale. Ma un dato ancora più interessante è quello sulla mortalità totale per cancro, anch’essa minore tra i consumatori di noci e nocciole”.

In dettaglio, tra coloro che mangiano frutta a guscio almeno 8 volte al mese la riduzione del rischio di morte, per qualsiasi causa, è del 47%. Ma vantaggi per la salute li riceve anche chi mangia più raramente questo alimento, magari solo due sole volte al mese, con una riduzione del 32%. “E’ interessante sottolineare – continua Bonaccio – come i vantaggi si presentino già con un consumo molto basso. E poi c’è anche una specie di compenso offerto da noci e nocciole a coloro che non seguono molto la Dieta mediterranea: in queste persone, infatti, si osservano i maggiori vantaggi della frutta a guscio”.

“Questo studio – dice Licia Iacoviello, Capo del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale - rappresenta una ulteriore prova delle grandi possibilità che ci vengono offerte da una maggiore attenzione alle abitudini alimentari. Ridurre sia il rischio di morte che quello di patologie gravi come i tumori significa non solo offrire alle persone una vita più lunga e più sana, ma anche ridurre le spese per il Sistema sanitario nazionale”.
“Segnaleremo questi nostri dati anche al Ministero delle Risorse Agricole - spiega Giovanni de Gaetano, direttore del Dipartimento - perché incentivi il consumo di frutta a guscio, un obiettivo certamente non difficile e di immediata esecuzione, che potrebbe essere particolarmente mirato proprio verso quei gruppi di persone che stanno gradualmente abbandonando la Dieta mediterranea”.
 

04 settembre 2015
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