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Salute sessuale dopo un tumore giovanile. Quando parlarne?

di Lisa Rapaport

Un gruppo di medici statunitensi, in un articolo pubblicato da Pediatrics online, lancia un allarme sulla mancanza di linee guida sull’informazione circa la prevenzione della salute dell’apparato riproduttivo, con particolare riguardo ai metodi contraccettivi e alle malattie sessualmente trasmesse.

20 MAG - (Reuters Health) - I pediatri devono poter fare un lavoro migliore coi loro giovani pazienti, con un’informazione capillare che possa aiutarli a comprendere meglio l’importanza della prevenzione. Ma come strutturare l’intervento psicologico ed educativo? L’autrice principale di un articolo pubblicato su Pediatrics, Leena Nahata del Nationwide Children’s Hospital di Columbus in Ohio, sottolinea come attualmente siano molti i bambini e ragazzi sopravvissuti al cancro e ad altre malattie che possono interessare la sessualità e l’apparato della riproduzione.
Ci sono due grossi problemi iniziali da affrontare. Da un lato, vi può essere un giovane paziente psicologicamente devastato dal pensiero di non poter avere, da adulto, dei figli e, dall’altro, alcuni giovani malinformati che pensano di essere sterili e quindi vivono rapporti sessuali rischiosi, cui conseguono gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili. Una buona parte del problema è sicuramente costituita dal fatto che i medici non hanno linee guida che possano indicare quali, quante e a quale età si debbano dare informazioni sull’attività sessuale.

Un altro problema è costituito dal fatto che i ragazzi che non ricevono corrette informazioni direttamente dai loro medici, spesso si rivolgono ad amici che ne sanno ugualmente poco o altre fonti inaffidabili come Internet. Tra l’altro vi è anche il problema psicologico che può portare i giovanissimi ad avere disordini della sfera sessuale e li rende incapaci di affrontare i problemi legati al sesso in maniera corretta per la salute. E proprio questi ragazzi non ricevono le cure psicoterapeutiche del caso; così i loro problemi “psico-sessuali” si aggravano ulteriormente.

I commenti
L’articolo ha suscitato alcune reazioni. In particolare Terrill Bravender, dell’Università del Michigan di Ann Arbor, ha sollevato la questione che riguarda i genitori dei ragazzi malati di cancro, per i quali il problema di dover cominciare delle discussioni coi loro figli sul futuro della funzione sessuale e della fertilità può apparire molto meno pressante di fronte a una diagnosi di così grande impatto.

In conclusione, resta il fatto che sia molti medici che altrettanti genitori non riescono a vedere la sessualità come parte determinante dello sviluppo armonico futuro dei ragazzi e, di conseguenza, trascurano i dibattiti e le discussioni sull’importanza dell’astinenza, della contraccezione e dello screening per le infezioni a trasmissione sessuale, che sono tesi a rendere la vita sessuale dei ragazzi sostanzialmente più sana.

Fonte: Pediatrics 2016

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

20 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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