Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 26 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Bambini. Il “fegato grasso” aumenta il rischio di diabete

di Kathryn Doyle

Una ricerca americana evidenzia che negli Stati Uniti circa sette milioni di bambini sono affetti da steatosi epatica, ovvero la malattia del “fegato grasso”. E quasi un terzo di questi piccoli sono colpiti anche da una condizione di pre-diabete o da malattia diabetica.

03 AGO - (Reuters Health) - Una ricerca americana evidenzia che negli Stati Uniti circa sette milioni di bambini sono affetti da steatosi epatica, ovvero la malattia del “fegato grasso”. E quasi un terzo di questi piccoli sono colpiti anche da una condizione di pre-diabete o da malattia diabetica. “La NAFLD, o steatosi epatica non alcolica, è uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di diabete di tipo 2 in età pediatrica – dice Jeffrey B. Schwimmer, direttore della Clinica per il fegato grasso dell’ospedale pediatrico Rady di San Diego e principale autore dello studio – La prevalenza del diabete di tipo 2 è di circa 1 su 2.500 persone nella popolazione generale, di 1 su 200 nei bambini afflitti da obesità e di 1 su 15 nei bambini con steatosi epatica non alcolica”.
 
La NAFLD può essere responsabile di cicatrici epatiche e può portare a insufficienza epatica e alla necessità di ricorrere a un trapianto di fegato. Questa patologia – che può originare da una predisposizione genetica, ma può anche essere correlata all’obesità e ad alcuni farmaci – può essere trattata ma non curata definitivamente. Nei soggetti adulti la steatosi epatica non alcolica si correla con un anomalo metabolismo degli zuccheri. Le persone con NAFLD che hanno il diabete tipo 2 hanno un rischio più elevato di incorrere in una grave forma di malattia epatica, la steato-epatite non alcolica (NASH) che porta a un elevato rischio di cirrosi e cancro del fegato.

Lo studio
I ricercatori hanno valutato 675 bambini sotto i 18 anni di età con NAFLD. L’indice medio di massa corporea (BMI) era di 32, al di sopra della soglia clinica per l’obesità, che è 30. Il 23% dei bambini con NAFLD presentava una condizione di pre-diabete e quasi il 7% aveva un diabete di tipo 2. Le femmine con NAFLD hanno avuto cinque volte più probabilità di avere il diabete di tipo 2 rispetto ai maschi. Gli studiosi hanno anche segnalato che oltre il 40% dei bambini con diabete tipo 2 era affetto da NASH, rispetto al 34% dei bambini con pre-diabete e il 22% di quelli con livelli glicemici normali.
 
“Quando il fegato diventa grasso, alcune delle sue vie metaboliche progressivamente si deteriorano, in primo luogo quella che modula la sensibilità all’insulina – sottolinea Valerio Nobili, capo dell’Unità di ricerca del fegato all’ospedale Bambino Gesù di Roma – Attualmente il trattamento della NAFLD consiste nel migliorare lo stile di vita, in particolare l’alimentazione, l’attività fisica e il benessere mentale. In base ai risultati di questo studio, i bambini con steatosi epatica andrebbero monitorati circa i valori di zuccheri nel sangue e la progressione della malattia epatica, il diabete e le conseguenze di entrambi queste patologie”.

Fonte: JAMA Pediatr 2016

Kathryn Doyle

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)  

03 agosto 2016
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy