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Dermatite atopica. Presentati risultati di fase III per dupilumab al Congresso Eadv

di M.C.

Dupilumab blocca le interleuchine 4 e 13, due citochine chiave nella risposta immunitaria delle cellule T helper di tipo 2 (Th2) che si ritiene essere il principale fattore nella patogenesi della dermatite atopica e di altre patologie atopiche o allergiche, come asma e poliposi nasale. In queste ultime due indicazioni, dupilumab è al momento in sperimentazione in altri studi clinici. I dati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine.

04 OTT - Presentati durante il 25° Congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) di Vienna i promettenti risultati degli studi di fase III LIBERTY AD SOLO 1 e SOLO 2 controllati rispetto al placebo, per dipilumab anticorpo monoclonale umano di Sanofi e Regeneron Pharmaceuticals, Inc. contro la dermatite atopica moderata e grave non correttamente controllata. I dati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine (NEJM).
 
“Questi risultati si aggiungono al crescente numero di dati a supporto di dupilumab come potenziale nuova opzione di trattamento per pazienti con dermatite atopica da moderata a grave che non riescono a controllare la malattia. I trial clinici di fase III, SOLO 1 e SOLO 2, sono i primi studi registrativi di ampia portata in cui una terapia sistemica sperimentale ha dimostrato di ridurre significativamente segni e sintomi della dermatite atopica e di migliorare alcuni indici della qualità di vita”, ha affermato Eric Simpson, medico dermatologo presso l’Oregon Health & Science University, e autore principale dell’articolo pubblicato sul NEJM. “Inoltre, la riduzione dell’intensità del prurito è importante perché il prurito è il sintomo più gravoso per i pazienti e ha un impatto su altri aspetti della loro vita, come il sonno”.

Dupilumab blocca le interleuchine 4 e 13, due citochine chiave nella risposta immunitaria delle cellule T helper di tipo 2 (Th2) che si ritiene essere il principale fattore nella patogenesi della dermatite atopica e di altre patologie atopiche o allergiche, come asma e poliposi nasale. In queste ultime due indicazioni, dupilumab è al momento in sperimentazione in altri studi clinici. "Bloccando queste due interleuchine si riesce a migliorare in modo significativo le patologie atopiche come appunto la dermatite atopica e le patologie allergiche", ha precisato Gianluca Pirozzi, responsabile globale dello sviluppo clinico di dupilumab, Sanofi Genzyme.

Per le forme severe di dermatite atopiche nell’adulto e nell’adolescente “fin ora si doveva ricorrere ad una terapia sistemica protratta nel tempo, perché nella fase di acuzie si può usare un cortisonico, ma gli effetti collaterali fanno sì che necessariamente si sospenda”, ha precisato Annalisa Patrizi, Direttore del Dipartimento di dermatologia dell’Università di Bologna. “Successivamente si è passati alla ciclosporina che però, secondo le linee guida dermatologiche, va sospesa dopo un anno a causa degli effetti collaterali a livello renale ed ipertensivo”, ha proseguito.
 
“Dupilumab è il primo biologico per il trattamento della dermatite atopica e la risposta è davvero efficace e soprattutto veloce, perché bastano 2 settimane di trattamento per vedere risultati concreti. Altri fattori fondamentali che danno valore aggiunto allo studio sono la capacità del farmaco di mantenere la sua efficacia per lungo tempo, la risposta sul prurito che rappresenta il sintomo principale e più invasivo della patologia e la possibilità di dilazionare nel tempo la somministrazione del farmaco con una conseguente maggiore aderenza alle terapie da parte del paziente”, ha concluso Patrizi.
 

LIBERTY AD SOLO 1 e SOLO 2
Il programma di fase 3 LIBERTY AD consiste in 5 studi clinici in pazienti con dermatite atopica da moderata a grave che si svolgono in Centri di sperimentazione in tutto il mondo. Negli studi SOLO 1 e SOLO 2, che hanno un disegno identico, sono stati arruolati 1.379 pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave, rispettivamente 671 e 708. Le condizioni di arruolamento prevedevano che i pazienti non fossero adeguatamente controllati con farmaci topici, o che il trattamento topico non fosse per loro raccomandato. Tutti i pazienti sono stati valutati, in base al giudizio dello sperimentatore, secondo una scala su 5 punti (scala IGA) che va da 0 (cute sana) a 4 (condizione grave); i criteri di inclusione richiedevano un punteggio al basale di 3 o 4.
 
I pazienti sono stati inoltre valutati sulla base del punteggio EASI e altre scale di misurazione. I pazienti sono stati randomizzati in uno dei tre gruppi di trattamento: dupilumab 300mg per via sottocutanea una volta a settimana, dupilumab 300mg per via sottocutanea ogni due settimane, o placebo per 16 settimane a seguito di una dose iniziale di dupilumab 600mg per via sottocutanea o di placebo. "I pazienti coinvolti negli studi hanno in media il 50% del corpo coperto da lesioni e combattono con la patologia in media da 28 anni", ha detto Pirozzi.

Nello specifico
A 16 settimane, il 37% dei pazienti adulti trattati con dupilumab 300mg una volta a settimana nello studio SOLO 1 e il 36% nello studio SOLO 2 hanno mostrato la pelle priva o quasi priva di lesioni, come misurato dalla scala IGA (Investigator’s Global Assessment), rispetto al 10% e 8% con placebo. Analogo risultato nel 38% dei pazienti adulti trattati con dupilumab 300mg ogni due settimane nello studio SOLO 1 e nel 36% nello studio SOLO 2. Inoltre, sempre a 16 settimane, negli studi SOLO 1 e SOLO 2 rispettivamente, il 52 e il 48% dei pazienti adulti trattati con dupilumab 300mg ogni settimana, e il 51 e il 44% dei pazienti adulti trattati con dupilumab 300mg ogni due settimane, hanno ottenuto una riduzione del 75% o superiore del punteggio EASI (Eczema Area and Severity Index), rispetto al 15 e al 12% del placebo.

Ancora, negli studi SOLO 1 e SOLO 2 rispettivamente, la percentuale di miglioramento del punteggio EASI dal basale è stata del 72 e del 69% nei pazienti trattati con il dosaggio settimanale a 300mg, e del 72 e del 67% nei pazienti trattati con la dose da 300mg ogni due settimane, rispetto a 38 e 31% con placebo. La riduzione dell’intensità quotidiana del prurito riportata dai pazienti, come misurata dalla scala NRS (Pruritus Numerical Rating Scale), era un endpoint secondario ed è stata raggiunta a 2, 4 e 16 settimane. La scala NRS va da 0 (nessun prurito) a 10 (il prurito più intenso possibile). Alla settimana 16, negli studi SOLO 1 e SOLO 2 rispettivamente, il 41 e il 36% dei pazienti trattati con dupilumab 300mg ogni due settimane, e il 40 e 39% dei pazienti trattati con dupilumab 300mg ogni settimana, hanno ottenuto una riduzione di 4 o più punti sulla scala NRS, rispetto al 12 e 10% con placebo.

Altri aspetti
Dagli studi è emerso anche un miglioramento dei sintomi di ansia e depressione riportati dai pazienti e degli indici di qualità di vita misurati in base allo Scoring Atopic Dermatitis (SCORAD), all'Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS), al Patient-Oriented Eczema Measure (POEM) e il Dermatology Life Quality Index (DLQI). Il dato è di notevole rilevanza se si pensa che "nei pazienti con dermatite atopica si registra un tasso 50 volte maggiore di suicidi rispetto alle persone sane", ha specificato Gianluca Pirozzi.
 
Nel periodo di trattamento di 16 settimane, il tasso complessivo di eventi avversi (65-73% dupilumab; 65-72% placebo) è risultato comparabile tra i gruppi trattati con dupilumab e i gruppi trattati con placebo. La proporzione di pazienti che hanno completato il periodo di trattamento è stata di 88-94% con dupilumab e di 80.5-82% con placebo. Il tasso di eventi avversi è stato di 1-3% con dupilumab e di 5-6% con placebo. Il tasso di infezioni gravi è stato simile nei gruppi dupilumab e placebo in entrambi gli studi (1% dupilumab; 1% placebo). Gli eventi avversi con un’incidenza più alta nel gruppo dupilumab in entrambi gli studi comprendevano reazioni nel sito di iniezione (8-19% dupilumab; 6% placebo) e congiuntivite (1-5% dupilumab; 1% placebo).
 
Nessun paziente ha interrotto la terapia a causa di reazioni nel sito di iniezione e un solo paziente ha interrotto la terapia a causa della congiuntivite
Dupilumab è attualmente in sviluppo clinico; la sua sicurezza e la sua efficacia non sono state ancora completamente verificate da nessuna autorità regolatoria. Oltre alla dermatite atopica, il farmaco è in studio clinico nell’asma, nella poliposi nasale e nell’esofagite eosinofila. Una volta approvato, dupilumab sarà commercializzato da Regeneron e Sanofi Genzyme, la divisione di Sanofi specializzata in malattie rare, sclerosi multipla, oncologia e immunologia.
 
La Food and Drug Administration ha comunicato che avvierà la procedura prioritaria - prevista per i farmaci biologici - per l’esame della domanda di immissione in commercio per dupilumab nel trattamento degli adulti con dermatite atopica da moderata a severa, non adeguatamente controllata. "Questo permette di velocizzare moltissimo i tempi di approvazione - prosegue Pirozzi - Per quanto riguarda l'Europa, invece, l'approvazione da parte dell'Ema potrebbe arrivare intorno a fine 2018", ha concluso.
 
M.C.

04 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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