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Covid. Cns-Civis: “I donatori potranno essere vaccinati, ma solo dopo le categorie a rischio”


De Angelis (Cns): “La donazione rimane una procedura assolutamente sicura, non si hanno notizie di focolai tra i donatori o gli operatori dei centri di raccolta. I donatori non rappresentano quindi una categoria più a rischio di contrarre il virus”

25 MAR - “I donatori di sangue potranno essere vaccinati contro il Covid dopo le categorie più a rischio già individuate dal piano vaccinale attuale”.
Lo ricordano il Centro Nazionale Sangue e il Civis, Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani Sangue, la sigla che raccoglie le principali associazioni di donatori (Avis, Fidas, Fratres e Croce Rossa Italiana), sulla base di una nuova nota inviata dal Ministero della Salute.

“La vaccinazione dei donatori di sangue potrà essere prevista successivamente alla vaccinazione delle categorie fragili a rischio – si legge -, secondo quanto verrà stabilito negli aggiornamenti del documento ‘Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-Sars-CoV-2/Covid-19 - marzo 2021’, ferma restando la possibilità del donatore di sangue di essere sottoposto a vaccinazione qualora rientri in una delle altre categorie individuate dal medesimo Piano”. Anche l’eventuale utilizzo dei presidi sanitari adibiti a Centri di Raccolta Sangue, quale punti di vaccinazione straordinaria, come in procinto di attuazione in alcune zone, quindi, non è da intendersi collegato alla vaccinazione dei donatori bensì a quella delle categorie già previste.
 
Dall’inizio della pandemia, ricorda il Cns, il Sistema Trasfusionale si è attivato per garantire la massima sicurezza per procedure, a partire dalla raccomandazione di prenotare la donazione, e percorsi dedicati. Le indicazioni vengono aggiornate periodicamente per tenere conto di tutti gli aspetti della trasmissibilità del virus che emergono nel corso del tempo.

“Il risultato degli sforzi che abbiamo messo in campo insieme alle Strutture Regionali di Coordinamento ed alle Associazioni e Federazioni del Civis (Avis, Fidas, Fratres e Cri) – ricorda il direttore del Centro Nazionale Sangue Vincenzo De Angelis – è che la donazione rimane una procedura assolutamente sicura, e non si hanno notizie di focolai tra i donatori o gli operatori dei centri di raccolta. I donatori non rappresentano quindi una categoria più a rischio di contrarre il virus”.

A livello locale, segnala sempre la nota del Ministero, alcune iniziative hanno fatto intendere la possibilità di vaccinare i donatori in anticipo rispetto ad alcune categorie previste dal Piano.

“La richiesta da parte dei donatori di essere vaccinati è comprensibile – afferma Paolo Monorchio, Coordinatore pro tempore del Civis –, e una volta esaurita la vaccinazione delle categorie più a rischio sarà possibile occuparsi dei donatori che ringraziamo perché con il loro gesto periodico anche in questa lunga pandemia continuano a garantire un Livello Essenziale di Assistenza. Nel frattempo però si può continuare a donare in sicurezza, senza aver paura di contagiarsi, anche nelle zone rosse”.

25 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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