Martini: ambulatori medici impreparati ad accogliere disabili
20 OTT - Esistono ancora troppe difficoltà di accesso ai servizio dell’Ssn per i disabili. È quanto afferma Francesca Martini, sottosegretario alla Salute con delega alla disabilità, che intervenendo alla presentazione di una ricerca del Censis sulla percezione sociale delle disabilità, stamani al Senato, ha sollevato una serie di dubbi sull’adeguatezza delle strutture sanitarie. “Quanti studi di medici di medicina generale sono privi di barriere architettoniche?”. Secondo Martini sono pochissimi. “Quanti servizi pubblici di ginecologia hanno un lettino elettrico per poter effettuare un esame a una paziente disabile? Non ne conosco nessuno. Credo che questa sia una questione su cui va fatta una riflessione, nessuno impone ai medici di famiglia di avere uno studio accessibile ai disabili, ma questa è una questione su cui si misura la civiltà".
Per questo il sottosegretario Martini ha lanciato un appello alle Regioni affinché prestino la massima attenzione a queste criticità allo scopo di garantire ad ogni cittadino disabile il diritto alla migliore assistenza. Non solo. “Occorre puntare sul concetto di qualità della vita guardando a quelle che sono le esigenze del singolo, cioè personalizzando la cura”, ha sottolineato Martini spiegando che “per realizzare questo obiettivo, dobbiamo lavorare anzitutto a livello istituzionale, per poi arrivare alla gestione del singolo distretto sanitario”. Fondamentale sarà il potenziamento della “figura del case manager socio-sanitario in grado di fare un’analisi a tutto tondo per garantire un progetto personalizzato a ogni persona disabile”.
Per il sottosegretario è poi necessario creare degli ammortizzatori sociali che allevino le famiglie. “Servono delle aree di neutralità fiscale rispetto alle spese assistenziali che le famiglie con persone disabili devono sostenere – ha dichiarato Martini – anche perché, le persone hanno il diritto a rimanere al proprio domicilio con l’aiuto di una badante, che costa e molto. Per questo sollecito l’Economia a riflettere sulla necessità di una sostenibilità al servizio socio sanitario, anche perché oggi per le famiglie pagare meno tasse sarebbe utile”.
20 ottobre 2010
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