Marino (Pd): spot pro-eutanasia potrebbe essere un boomerang per approvazione legge
11 NOV - La “provocazione” di uno spot sull'eutanasia, lanciato dai Radicali, secondo il senatore Ignazio Marino “rischia di diventare uno strumento utilizzato impropriamente da questa maggioranza per dire 'noi siamo pro vita, loro pro morte' rendendo ancora più difficile il percorso della legge sul testamento biologico, che attende di essere calendarizzata alla Camera”.
Secondo il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul Ssn e firmatario del progetto di legge sul biotestamento, il punto è che “fino a quando ci sarà una Maggioranza 'pro cattiva morte' che non permette davvero l'assistenza per evitare di soffrire nelle fasi terminali della vita, è comprensibile che ci siano gruppi che promuovono la discussione su quella che è alla fine una uccisione, seppur compassionevole”.
Ignazio sottolinea infatti di essere “personalmente contrario all'eutanasia, ovvero a somministrare un veleno per fermare in un momento predeterminato la vita di un'altra persona” e “se il Parlamento decidesse di ricominciare a fare il Parlamento e il presidente Gianfranco Fini traducesse in atti le parole tanto chiare e apprezzabili che ha ripetuto anche nei giorni scorsi mettendo in calendario il testo che aspetta il voto della Camera, il dibattito sull'eutanasia diventerebbe un problema davvero secondario”.
Secondo Marino, i pilastri del biotestamento riguardano altri aspetti: “Va risolta non solo la questione della liberta' di autodeterminazione laica della scelta delle terapie, ma anche quella del finanziamento offensivo della legge sulle cure palliative, che è stata dotata di un budget ridicolo, pari a un milione e mezzo di euro. In Germania spendono per lo stesso progetto 150 milioni di euro l'anno”.
11 novembre 2010
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