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Inquinamento. Consulcesi: “Con nuova stretta dell’Ue sui limiti, + 10% comuni ‘fuori legge’, oltre i 3mila già accertati”


Secondo le stime del network legale di Consulcesi, i nuovi parametri imposti dal Parlamento europeo porteranno ad un aumento dei territori inquinati dove è già possibile aderire all'azione collettiva Aria Pulita. Il Presidente Tortorella: “Il numero di adesioni cresce di giorno in giorno: sono già migliaia coloro che hanno deciso di partecipare al ricorso per ottenere gli indennizzi, come in Francia. Continueremo a sollecitare le istituzioni a trovare una soluzione”.

30 GIU - Con la riduzione dei valori limite degli inquinanti atmosferici approvata dal Parlamento europeo, inserita nel nuovo regolamento comunitario sulla qualità dell’aria, aumenteranno i comuni italiani “fuori legge”. Secondo le stime del network legale di Consulcesi, i nuovi parametri porteranno a un’estensione dei territori italiani considerati inquinati e quindi, anche a un aumento dei cittadini che potranno aderire all’azione collettiva “Aria Pulita”, finora riservata ai residenti di oltre 3.300 comuni. I nuovi valori soglia europei, secondo gli esperti Consulcesi, andranno dunque ad allargare di circa il 10% la platea dei possibili nuovi partecipanti all’azione collettiva “Aria Pulita”.

"Sono già diverse migliaia le adesioni finora ricevute, che continuano a crescere di giorno in giorno - riferisce Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi -. Così come è avvenuto recentemente in Francia, aver risvegliato la coscienza degli italiani sul diritto a respirare aria pulita sta facendo moltiplicare le richieste di partecipazione alla nostra iniziativa legale che punta a ‘costringere’ le istituzioni a risarcire i cittadini italiani a cui non è stato garantito il diritto a vivere in un ambiente salubre!, aggiunge.

Non è solo agli indennizzi che Consulcesi punta. “L’azione collettiva ‘Aria Pulita’, che già possiede la forza dei numeri, vista l'ampia platea a cui si rivolge, è ad oggi la migliore ‘arma’ che abbiamo per influire concretamente sulle decisioni politiche - sottolinea Tortorella -. Il nostro obiettivo, infatti, non è solo quello di consentire agli italiani di essere risarciti, ma è anche quello di spingere le istituzioni a mettere in atto tutta una serie di azioni in grado di migliorare la qualità dell’aria e, di conseguenza, la salute del Pianeta e di chi lo abita".

"Non possiamo che ritenerci soddisfatti della decisione del Parlamento europeo di puntare a obiettivi più severi per il 2030 e, in particolare, di abbassare i valori limite di diversi inquinanti, tra cui il particolato (PM2.5, PM10), l’NO2 (biossido di azoto), l’SO2 (anidride solforosa) e l’O3 (ozono)», spiega Tortorella. «Condividiamo appieno infatti l’intento di assicurare che la qualità dell’aria delle città (e non solo) europee, e quindi anche italiane, non sia dannosa per la salute umana, come invece accertato da numerosi studi scientifici. Gli europarlamentari - continua - hanno sottolineato inoltre la necessità di aumentare il numero di punti di campionamento della qualità dell’aria, soprattutto nei centri urbani, e di utilizzare indicatori chiari e comuni nei diversi Stati. Un chiaro segno della volontà di prendersi finalmente cura del nostro Pianeta".

Per aderire alla causa, basta dimostrare la propria residenza in uno o più dei territori coinvolti. Per scoprire se e come partecipare alla causa collettiva, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita.

30 giugno 2023
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