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Alzheimer: ogni anno si spende oltre l'1% del Pil mondiale


In  tutto il mondo sono 35,6 milioni i malati di demenza. Un numero destinato a raddoppiare  nel 2030 e a triplicare nel 2050. Sono queste le cifre preoccupanti contenute nel Rapporto mondiale Alzheimer 2010 che lancia l’allarme pandemia sulla malattia. Un epidemia inarrestabile che raggiunge costi sociali economici pari a 604 mld di dollari: oltre l’1% del Pil mondiale.

14 SET - È allarme Alzheimer. In tutto il globo sono 35,6 milioni i malati di demenza destinati a triplicare, nel 2050, raggiungendo la vertiginosa cifra di 115,4 milioni. Nel 'Vecchio Continente' sono 7,3 milioni i pazienti affetti dalla malattia, e diventeranno 14,6 milioni nel 2040. Un milione solo in Italia, tra i 100-120 mila in Lombardia. Una vera epidemia secondo gli autori del Rapporto mondiale Alzheimer 2010, che apre le porte "alla più grave crisi sociale finanziaria del XXI secolo". Un'epidemia che accresce quanto l'invecchiamento della popolazione, facendo totalizzare costi socio-economici da capogiro pari a 604 mld di dollari. Le cifre sono state anticipate oggi a Milano, durante un incontro organizzato dalla Federazione Alzheimer Italia in vista della 17esima Giornata mondiale dedicata alla malattia, istituita nel 1994 da Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e Adi (Alzheimer's Disease International).
Si tratta di una “malattia sottovalutata, al momento le reali cause dell'Alzheimer restano un enigma – ha precisato Marco Trabucchi, presidente dell'Associazione italiana di psicogeriatria – e sul fronte della cura dobbiamo ancora accontentarci di sperare”.

"Se la cura della demenza fosse una nazione – hanno sottolineato nel Report Anders Wimo (Karolinska Institute di Stoccolma) e Martin Prince (Istituto di psichiatria del King's College di Londra) – sarebbe la 18esima al mondo per valore economico".
"Se l’Alzheimer fosse un’azienda - hanno aggiunto - sarebbe fra le più grandi compagnie del pianeta e supererebbe colossi del calibro delle americane Wal-Mart (il top della grande distribuzione organizzata, 414 miliardi di dollari di fatturato) o Exxon Mobil (gigante petrolifero con un giro d'affari da 311 miliardi)".
E il problema non potrà che crescere, in termini numerici e di costi, specie in quei Paesi in via di sviluppo.
In Italia, tra costi diretti (sostenuti per l'acquisto di beni e servizi) e indiretti (risorse sottratte all'attività produttiva, relative sia al malato sia a chi lo assiste), il costo medio annuo per malato di Alzehimer ammonta a circa 60 mila euro. E ancora: le famiglie italiane colpite spendono oltre 9 miliardi di euro per pagare badanti o altro personale da dedicare all'assistenza del proprio caro.

Alla luce dell'allarme e delle sue dimensioni, il Rapporto mondiale Alzheimer 2010 ha presentato ai governi internazionali un'agenda che si incentra su 4 punti essenziali:
1) sviluppare piani nazionali per affrontare le conseguenze sociali e sanitarie della malattia;
2) aumentare le risorse economiche per la ricerca. Dati recenti pubblicati in Inghilterra hanno segnalato che i fondi necessari dovrebbero essere aumentati di 15 volte per raggiungere la parità con quelli per la ricerca sulle malattie cardiache, e di 30 volte per pareggiare quelli destinati alla lotta contro il cancro;
3) realizzare politiche e piani per l'assistenza a lungo termine, concentrati sul sostegno alle famiglie e sulla protezione sociale delle persone fragili malate di Alzheimer;
4) far entrare il problema Alzheimer nell’agenda politica del G-20 e del G-8
 
G.R.

14 settembre 2010
© Riproduzione riservata

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