Privacy: Garante, attenzione ai social network
Sempre più spesso i malati, ma anche gli operatori sanitari, usano internet e finiscono, anche involontariamente, per trasgredire alle norme sulla privacy diffondendo dati personali su pagine web pubbliche. A mettere in guardia sul fenomeno è stato Francesco Pizzetti, presidente dell'Autorità garante della privacy, nel corso del convegno La protezione dei dati in Sanità: stato dell’arte e prospettive organizzato oggi a Roma.
24 SET - Forum per scambiarsi informazioni, siti di associazioni di malati o di consultazione online di specialisti per ricevere consigli. Internet ha cambiato anche il mondo della salute. Sul web oggi si condividono esperienza. Si chiede sostegno a chi ha dovuto combattere contro la stessa malattia. Si chiedono consigli agli esperti o alle associazioni di pazienti sugli esami da effettuare, sui centri a cui rivolgersi e sull’efficacia delle terapie. Ottenere risposte è diventato facile. Anche troppo. Non solo, infatti, sul web si rischia di ottenere informazioni sbagliate da parte di falsi esperti. Sempre più spesso i malati, ma anche gli operatori sanitari, usano internet e finiscono, anche involontariamente, per trasgredire alle norme sulla privacy diffondendo dati personali su pagine web pubbliche
Ad accendere i riflettori sulla tutela della privacy su internet, quando si parla di salute, è stato Francesco Pizzetti, presidente dell'Autorità garante della privacy, nel corso del convegno
La protezione dei dati in Sanità: stato dell’arte e prospettive organizzato oggi a Roma.
“È importante creare una cultura e consapevolezza sulla riservatezza di questi dati”, ha sottolineato Pizzetti ricordando che “non garantisce che i dati siano conosciuti solo dalle persone per cui li scrivono, che è difficile essere sicuri della loro cancellazione e che questi dati, messi senza precauzioni online, possono essere poi catturati dai motori di ricerca e quindi essere diffusi ad una platea di persone molto più vasta”.
Francesco Modafferi, dirigente del dipartimento attività ispettive e sanzioni dell'Authority, ha poi indicato alcuni dati sull’attività dell’Authority in ambito sanitario. tra il 2009 e 2010 il nucleo privacy della Guardia di Finanza ha condotto, per conto dell'Autorità garante della privacy, circa 80 ispezioni in strutture sanitarie, sia pubbliche che private, distribuite in tutte le Regioni. Sui controlli fatti i procedimenti sanzionatori emessi per infrazioni sono stati circa il 15%. “Tra le strutture italiane – ha detto Modafferi – ce ne sono alcune molto attente ai temi della privacy, con sistemi di tutela avanzati. Ma altre strutture hanno carenze molti forti, soprattutto al Centro-Sud.
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