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Pediatria. Simri: “L’asma aumenta tra i bambini. Tutta colpa dell’inquinamento ambientale”


Così Eugenio Baraldi, Presidente della Società italiana malattie respiratorie infantili. L’inquinamento delle città, determinato prevalentemente dalle polveri sottili, è una delle principali cause dell’aumento delle allergie e delle malattie respiratorie nei bambini.

23 LUG - “I recenti dati emersi da uno studio legato al Progetto europeo Escape sullo stato dell’inquinamento dell’aria che classifica le città italiane tra quelle più a rischio in Europa destano preoccupazione anche perché le malattie respiratorie sono in netto aumento tra i bambini”.
 
A lanciare un segnale d’allarme Eugenio Baraldi, Presidente della Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili (Simri) che, per tutelare la salute respiratoria dei bambini, scende in campo con la campagna di comunicazione “Spegni la sigaretta, Proteggi il tuo bambino” al fine di sensibilizzare le famiglie italiane dai danni provocati dal fumo attivo e passivo sui bambini.
 
L’inquinamento delle città, causato prevalentemente dalle polveri sottili, le cosiddette PM10 e PM 2,5, costituisce oggi una delle principali cause dell’aumento delle allergie e delle malattie respiratorie nei bambini che vivono in contesti urbani a contatto con lo smog. “Questo accade – dichiara Baraldi – perché le polveri sottili non vengono filtrate dal naso e in questo modo, raggiungono più facilmente le vie respiratorie e i polmoni. Le polveri sottili possono alterare il normale funzionamento delle cilia che ricoprono le vie aeree – prosegue il Presidente della Simri – causando bronchiti e broncospasmo ricorrente, che sono patologie molto diffuse tra i più piccoli”.
 
Lo stato di salute dei bambini italiani è quindi seriamente minacciato da smog, cambiamenti climatici e stili di vita non corretti che sono tra le cause principali di allergie, riniti, asma e bronchite cronica. “All’inquinamento atmosferico – spiega Baraldi – contribuiscono tuttavia non soltanto gli inquinanti degli ambienti esterni, ma anche quelli degli ambienti chiusi (emissioni derivanti da impianti di riscaldamento, fumo di sigaretta, cucine a gas, etc.), che non vanno affatto sottovalutati, in quanto influiscono anche questi ultimi nell’aumento dell’incidenza dell’asma”.
In particolare, per quanto riguarda l’esposizione al fumo di sigaretta “ci sono evidenze sufficienti – conclude Baraldi – per stabilire un nesso causale tra l’esposizione al fumo e lo sviluppo di asma”.

23 luglio 2013
© Riproduzione riservata

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