Ocse: spesa sanitaria tocca quota 9% sul Pil
Continua a crescere la spesa sanitaria nei paesi dell'Ocse. Nel 2008 ha toccato il 9 per cento del Pil, con gravi ricadute sui bilanci pubblici. È quanto rilevato dal rapporto «Health Data 2010» dell'Organizzazione per la cooperazione e lo Sviluppo Economico, in cui si sottolineano le conseguenze della crisi economica e dell'aumento dei costi per le cure.
30 GIU - Fra il 2007 e 2008 in Spagna la spesa per la sanità è passato dall'8,4 al 9% del Pil e in Irlanda dal 7,5 all'8,7%. Quanto all'Italia, con una percentuale del 9,1% (2.870 dollari pro capite) è nella media dei paesi Ocse in una classifica che vede in testa gli Stati Uniti, con una spesa che ha toccato il 16 per cento del Pil, pari a 7.538 dollari a testa, più del doppio della media Ocse, che è di 3060 dollari. Ciò che ha fatto impennare i bilanci della sanità sono le spese per le nuove tecnologie: il rapporto Ocse ha evidenziato come fra il 2000 e il 2008 il numero di apparecchi per la risonanza magnetica si sia raddoppiato in percentuale (da 6 a 13 apparecchi per milione di persone, ma in Italia la percentuale sale a 20) con un evidente impatto sul bilancio della sanità. A questo proposito, comunque, l'Ocse avanza il sospetto che non sempre l'utilizzo intensivo di questi macchinari sia giustificato dalle cure necessarie e ricorda come in alcuni paesi si stia promuovendo un uso “razionale” delle tecnologie mediche.
30 giugno 2010
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