Papa Francesco: “Nella Pandemia emerse tante inadeguatezze dei sistemi sanitari e non sempre sono state garantite le cure. E questo dipende dalle scelte politiche”
Lo scrive il Pontefice nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Malato che si celebrerà l’11 febbraio. Investire risorse nella cura e nell’assistenza delle persone malate è una priorità legata al principio che la salute è un bene comune primario scrive Francesco che chiede un “patto tra i bisognosi di cura e coloro che li curano” che metta al centro “la dignità del malato”. IL MESSAGGIO INTEGRALE
12 GEN - “L’attuale pandemia ha fatto emergere tante inadeguatezze dei sistemi sanitari e carenze nell’assistenza alle persone malate. Agli anziani, ai più deboli e vulnerabili non sempre è garantito l’accesso alle cure, e non sempre lo è in maniera equa. Questo dipende dalle scelte politiche, dal modo di amministrare le risorse e dall’impegno di coloro che rivestono ruoli di responsabilità. Investire risorse nella cura e nell’assistenza delle persone malate è una priorità legata al principio che la salute è un bene comune primario”.
Così
Papa Francesco nel suo messaggio per la XXIX Giornata Mondiale del Malato che si celebrerà l’11 febbraio. Un messaggio nel quale ha voluto sottolineare la dedizione e la generosità di quanti sono prodigati nella cura dei malati.
“La pandemia – scrive Francesco – ha messo in risalto anche la dedizione e la generosità di operatori sanitari, volontari, lavoratori e lavoratrici, sacerdoti, religiosi e religiose, che con professionalità, abnegazione, senso di responsabilità e amore per il prossimo hanno aiutato, curato, confortato e servito tanti malati e i loro familiari. Una schiera silenziosa di uomini e donne che hanno scelto di guardare quei volti, facendosi carico delle ferite di pazienti che sentivano prossimi in virtù della comune appartenenza alla famiglia umana”.
Il Papa chiede anche un “patto” che metta al centro “la dignità del malato”: “Perché vi sia una buona terapia – sottolinea il Pontefice – è decisivo l’aspetto relazionale, mediante il quale si può avere un approccio olistico alla persona malata. Valorizzare questo aspetto aiuta anche i medici, gli infermieri, i professionisti e i volontari a farsi carico di coloro che soffrono per accompagnarli in un percorso di guarigione, grazie a una relazione interpersonale di fiducia. Si tratta dunque di stabilire un patto tra i bisognosi di cura e coloro che li curano; un patto fondato sulla fiducia e il rispetto reciproci, sulla sincerità, sulla disponibilità, così da superare ogni barriera difensiva, mettere al centro la dignità del malato, tutelare la professionalità degli operatori sanitari e intrattenere un buon rapporto con le famiglie dei pazienti”.
Francesco lancia quindi un appello perché nessuno sia lasciato senza cure: “Una società è tanto più umana quanto più sa prendersi cura dei suoi membri fragili e sofferenti, e sa farlo con efficienza animata da amore fraterno. Tendiamo a questa meta e facciamo in modo che nessuno resti da solo, che nessuno si senta escluso e abbandonato”.
12 gennaio 2021
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