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Cassi (Cimo): “Medici stufi di essere tartassati”


04 LUG -  “È ora di dire basta, non solo all’ultima manovra, ma a tutto un sistema che considera il medico un costo e non una risorsa per la società. Siamo stufi di essere tartassati”. È questo l’appello del presidente Cimo-Asmd Riccardo Cassi che chiede una “mobilitazione della categoria” e rivolge un invito a tutti i sindacati medici per “riconquistare la dignità professionale”. “Sono 20 anni che finanziarie e decreti si abbattono sui medici del Ssn calpestando i contratti e negando i diritti pattuiti - ha spiegato il presidente Cimo - mentre in periferia la contrattazione non viene rispettata e i medici subiscono ore lavorate e non pagate, l’utilizzo di personale precario e l’accanimento di richieste risarcitorie. Oggi, dopo una vita di lavoro tassata al massimo, ci si accanisce anche sulle pensioni”. “Come medici siamo disponibili a dare il contributo al risanamento del Paese, che è necessario e che l’Europa ci impone, ma non vogliamo essere tra i pochi che pagano per tutti. Dobbiamo unirci e mobilitarci come categoria per risolvere i problemi che ci opprimono - ha proseguito il presidente Cimo - prima fra tutte la revisione della responsabilità professionale con depenalizzazione della colpa medica. E' giusto che si riconoscano ai medici, chiamati ad assumersi decisioni in cui è in gioco la vita dei pazienti, le stesse motivazioni che hanno indotto il Csm a contestare la proposta di legge sulla responsabilità civile per i magistrati”. Cimo inoltre "vuole un progetto serio di stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari, anche avendo il coraggio di rivedere alcune norme, la ricostruzione di una carriera professionale che valorizzi il merito e torni a motivare chi lavora per il Sistema Sanitario Nazionale e la ridefinizione delle competenze delle professioni".
“Cimo-Asmd, invece, - ha proseguito Cassi - non si unisce alle proteste delle Regioni che sono corresponsabili dell’attuale debito pubblico con sprechi, malgoverno, assunzioni clientelari ed incapacità di attuare seri progetti di riorganizzazione, e ribaltano i tagli sulle aziende sanitarie, le quali impongono turni ben oltre l’orario dovuto, senza rispettare i riposi, ed utilizzano infermieri al posto dei medici nei pronto soccorso e sulle ambulanze del 118”.
“Cimo-Asmd - ha concluso Cassi - ritiene che una mera contestazione di una manovra, certamente iniqua, non risolve i problemi della categoria; rivolge quindi l’invito a tutti i sindacati medici a costruire insieme un progetto di “rifondazione” della professione che, modificando l’attuale stato giuridico, restituisca al Medico dignità professionale ed economica”.

04 luglio 2011
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